Secondo il ministro dell’Interno dell’Algeria, Noureddine Bedoui, nel 2018 sono 119 i suoi connazionali morti in mare mentre cercavano di raggiungere l’Europa attraverso il Mediterraneo. Altri 96 risultano dispersi.

Tra le rotte interessate ci sono anche quelle verso la Sardegna, questa molto battuta, e la Sicilia. I dati sono stati commentati oggi a Cagliari a margine di una conferenza stampa sul sistema dell’accoglienza dei migranti in Sardegna. In particolare, l’assessore regionale agli Affari generali con delega all’Immigrazione, Filippo Spanu, ha spiegato all’ANSA che “evidentemente si tratta di tragedie verificatesi vicino all’Algeria. Per ciò che ci compete, quindi per le acque della Sardegna, a noi risultano nel 2018 due morti e otto dispersi”. Bedoui ha divulgato i numeri in occasione del Forum nazionale sull’immigrazione illegale che si è tenuto ad Algeri.

“E’ anche singolare – ha aggiunto l’assessore sardo – che il governo italiano non partecipi o non sia al corrente di manifestazioni come questa”.

Quanto alla rotta Algeria-Sardegna, “la Regione continua a manifestare preoccupazione perché a fronte dei tanti impegni assunti dal ministero dell’Interno e delle nostre richieste di intervento, il flusso resta costante”. E intanto, per ricordare le vittime, per il prossimo 26 gennaio è stata organizzata una commemorazione al largo di Sant’Antioco, davanti all’Isola del Toro. Saranno presenti l’assessore Spanu, il sindaco Ignazio Locci, il direttore della Caritas diocesana di Cagliari don Marco Lai, Houssa Seduci, giornalista France24 e Dzair news Don Marco Lai e Arianna Obinu, scrittrice e autrice del libro “Harraga. Migranti irregolari dall’Algeria. Il sogno europeo passa dalla Sardegna”, e i rappresentanti della comunità algerina in Sardegna.