In piedi dietro Salvini, come tutti i sardisti presenti alla conferenza stampa del leader della Lega e non si aspettava proprio che qualcuno chiedesse a Matteo Salvini, seduto accanto a Christian Solinas e ad Eugenio Zoffili, cosa ne pensasse delle liste pulite.

Cagliaripad spesso non si allinea all’apparenza e ha fatto quella famosa domanda al vicepremier: “Dietro di lei c’è un candidato che è stato arrestato per traffico di droga. Cosa ne pensa?”. Laconica quanto veloce fu la reazione di Salvini che levò le mani al cielo: “Non fatemi parlare di cose che non conosco”.

Ma è scoppiato il finimondo dietro le quinte. Stiamo parlando di Giovanni Satta e della sua presunta innocenza, fino a prova contraria naturalmente, consigliere regionale dell’Uds e candidato alla prossime regionali con il Psd’Az.

Giovanni Satta, ex sindaco di Buddusò, è salito agli onori della cronaca nera per un suo coinvolgimento, secondo la Dda di Cagliari, in un traffico di droga, orchestrato tra sardi e Albanesi. Cocaina ed eroina per la precisione.

Satta fu arrestato il 6 aprile 2016 nell’ambito di un’indagine dei carabinieri del Reparto Territoriale di Olbia su un traffico di stupefacenti. Proclamato eletto mentre era in carcere a Sassari, Satta aveva chiesto al giudice di sorveglianza (ma non ottenuto) il permesso di andare a giurare da recluso.

Il 28 aprile fu rimesso in libertà dal Giudice del riesame e il 4 maggio del 2016 prestò giuramento in un’aula del Consiglio regionale ammutolita.

Successivamente alla visita di Salvini e, alla domanda scomoda di Cagliaripad, Giovanni Satta chiarì che la sua presenza sul palco dietro il Ministro degli interni era inopportuna. “Ho sempre avuto fiducia nella giustizia, e questo lo dico dal 4 maggio 2016. Affronterò il processo ma nel frattempo non posso rinchiudermi in un convento, anche perché i tempi dei processi sono abbastanza lunghi. Mi sento tutelato dalla Costituzione e godo di tutti i diritti civili garantiti”.

Il 21 dicembre il processo a Tempio Pausania. Non risulta uno dei promotori, visto che i vertici e buona parte della banda sono albanesi, ma per la Direzione distrettuale antimafia di Cagliari il consigliere regionale ed ex sindaco di Buddusò sarebbe comunque un elemento di spicco di una vasta associazione a delinquere specializzata nel far arrivare in Sardegna droga proveniente dall’Olanda e dall’Albania, soprattutto eroina e cocaina, in particolare nelle zone di Olbia e, durante l’estate, nell’affollatissima Costa Smerdalda.

Per questo è stato rinviato a giudizio insieme ad altri 5 imputati che non hanno chiesto riti alternativi.

Secondo la ricostruzione della Pm Rossana Allieri, il politico, che è titolare di una rivendita di macchine, in alcune occasioni avrebbe acquistato la droga dagli albanesi pagandola con automobili che acquistava da privati e poi girava ai suoi fornitori di stupefacenti.

Il consigliere regionale candidato con il Pds’Az, difeso dall’avvocato Angelo Merlini, si è sempre professato innocente e non ha chiesto riti alternativi dopo la richiesta di rinvio a giudizio. Sarà dunque processato dal Tribunale di Tempio Pausania a partire dal prossimo 18 aprile con altri cinque imputati.

A dibattimento, il difensore è convinto di smontare la tesi accusatoria, dimostrando che i veicoli venivano regolarmente venduti e non ceduti in cambio di droga.

Intanto ha incassato la candidatura per l’elezione del prossimo consiglio regionale e ora Salvini speriamo sia informato, anche perchè lo stesso ministro dell’Interno aveva gridato ai quattro venti che avrebbe voluto liste pulite.

Conferenza Salvini-Psd’Az: presente anche Satta, a processo per traffico di droga

Satta (Psd’Az): “Inopportuna mia presenza sul palco con Ministro Salvini” – L’INTERVISTA