Polizia e Procura della Repubblica di Oristano non sanno ancora come Brigitte Louise Pazdernik sia stata uccisa.

Lo hanno ammesso il questore Ferdinando Rossi e il procuratore Ezio Domenico Basso nel corso della conferenza stampa di oggi negli uffici della Questura al termine dell’interrogatorio di garanzia del marito della donna, l’ex emigrato di Narbolia Giovanni Perria, 77 anni, arrestato ieri con l’accusa di omicidio.

Un movente importante e una causa scatenante ce li aveva di sicuro, hanno spiegato il questore e il procuratore, rivelando che Perria aveva scoperto solo di recente che c’è stato un tempo in cui la moglie lo aveva tradito intessendo una relazione extraconiugale con un uomo che oggi sarebbe potuto essere in pericolo di vita anche lui. E proprio il pericolo che potesse compiere un altro delitto per chiudere il cerchio ha fatto scattare le manette attorno ai polsi del pensionato nonostante i suoi 77 anni.

Nella vicenda della morte di Brigitte Pezdernik restano comunque ancora molti punti oscuri. La donna era scomparsa da Narbolia, dove abitava assieme al marito, il 10 ottobre. Dopo tre giorni di inutili ricerche il cadavere fu ritrovato nel mare di San Vero Milis a una distanza da Narbolia che lei, invalida, non avrebbe mai potuto percorrere da sola. La perizia necroscopica ha stabilito che è morta per annegamento.

Quando è finita in acqua dunque era ancora viva. Come sia finita in mare e cosa abbia fatto il marito per ucciderla resta per ora un mistero irrisolto. L’ipotesi degli inquirenti, supportata non da prove vere e proprie ma da importanti indizi sufficienti comunque a far scattare l’arresto, è che il marito ce l’abbia portata con la sua auto fino al tratto di costa compreso tra la borgata di Torre del Pozzo e la spiaggia di Is Arenas e che li sia successo l’irreparabile.

Trovata morta in spiaggia Oristano, forse vendetta familiare