vertenza-sardegna-paci-and-quot-primo-successo-province-ora-avanti-and-quot

“Registriamo le modalità irrituali di trasmissione della lettera, la tardiva ricezione, e il fatto che ignori completamente la sentenza della Consulta depositata l’11 gennaio”. E’ via Pec la risposta dell’assessore al Bilancio, Raffaele Paci, alla lettera del ministro dell’Economia Giovanni Tria con oggetto “l’accordo per la definizione del concorso alla finanza pubblica della Regione Sardegna”.

Il vicepresidente della Regione ricorda infatti il pronunciamento della Corte Costituzionale, soprattutto la parte in cui stabilisce che “il legittimo ordine dei rapporti economico finanziari tra Stato e Regione deve essere ripristinato in considerazione “del ritardo dello sviluppo dovuto all’insularità”. Paci conferma la disponibilità della Sardegna a perseguire un accordo in materia di finanza pubblica, “e a riprendere la trattativa con lo Stato come più volte richiesto con le numerose lettere inviate al Governo nei mesi precedenti e rimaste senza risposta”. In ogni caso, però, “la Sardegna proporrà ogni opportuna azione per ottenere l’immediata esecuzione della sentenza dell’11 gennaio”.

L’1 febbraio scorso, infatti, proprio perché Palazzo Chigi continua a non applicare la sentenza della Corte che prevede la restituzione alla Sardegna di 285 milioni di accantonamenti non dovuti, la Regione aveva annunciato di avere già pronta un’ingiunzione di pagamento nei confronti del Governo da presentare al giudice civile e un ricorso per ottemperanza alla stessa Consulta che potrebbe anche portare alla nomina di un commissario ad acta che sostituisca il Governo e applichi la sentenza.