Incisori di cammei, orafi, scultori del marmo, pellettieri, cappellai, il cuore del fatto a mano italiano made in Toscana, si è dato appuntamento a Firenze dal 16 al 19 maggio, per la XXV edizione della rassegna che riunirà 100 artigiani nel seicentesco Giardino di Palazzo Corsini, titolo “Artigianato e Palazzo: memoria della Russia a Firenze”, omaggio all’identità multiculturale della città ed il suo storico legame con la comunità russa. La rassegna, nata da un progetto di Giorgiana Corsini e Neri Torrigiani ha l’obiettivo di valorizzare e preservare le arti artigiane, ma anche di contribuire ai restauri di opere d’arte del patrimonio artistico italiano, che nel 2018 ha riguardato ad esempio la riapertura del Museo della Manifattura Richard Ginori di Doccia.

L’obiettivo della XXV rassegna è quello di raggiungere con una raccolata fondi 308.000 euro, necessari per sostenere interventi di restauro dei capolavori della Collezione Demidoff conservati al Museo Stibbert, dell’Emiciclo del Cimitero Evangelico agli Allori, dov’è seppellita assieme ad artisti internazionali anche Oriana Fallaci, e per il completamento dei restauri della Chiesa della Natività di Nostro Signore Gesù e San Nicola Taumaturgo(le icone di S.Andrea e di S.Giovanni il Teologo, il portone in ferro d’ingresso delle officine Michelucci, l’affresco dell’Annunciazione nel nartece).

“La campagna -spiegano gli organizzatori- è volta al recupero e alla conservazione di opere d’arte testimoni del legame culturale tra Firenze e la comunità russa che nel corso dell’800 fino ai primi del ‘900 ha arricchito la città di residenze, chiese e collezioni. Per tutto il secolo poeti, artisti, letterati, aristocratici e religiosi arrivarono a Firenze portando con sé un bagaglio culturale d’idee e fermenti artistici, rappresentando per la città elementi di stimolo e confronto”. Partecipando alla campagna i donatori diventeranno parte attiva della storia di Artigianato e Palazzo, ma anche di Firenze, poiché i loro nomi rimarranno iscritti in questi luoghi della memoria.

Gli organizzatori hanno deciso di produrre alcune opere realizzate dall’artista fiorentino Riccardo Prosperi, dieci sculture (diametro dai 25 ai 50 cm) numerate, presentate in un catalogo con testo introduttivo di Natalia Parenko, direttrice della sede fiorentina dell’Accademia di Belle Arti di San Pietroburgo, che trasformano la figura della matrioska russa in globi terrestri stratificati, in cui le ere geologiche sono rappresentate da materiali delle miniere siberiane: oro, malachite, diamanti, carbone fossile, gas.

Per il restauro dell’Emiciclo del Cimitero Evangelico degli Allori, aperto nel 1878 su progetto dell’architetto Giuseppe Boccini (lo stesso che ha realizzato con Michail Preobrazenskij la Chiesa Russa Ortodossa di Firenze) per custodire le spoglie di artisti defunti appartenenti alle comunità non cattoliche, tra anche Fallaci, occorreranno 274.000 euro. 4300 euro andranno al restauro delle opere della collezione Demidoff conservati nel Museo Stibbert, pezzi come il tavolo in malachite ornato di bronzi dorati, i camini in pietre dure e i candelieri acquistati da Frederick Stibbert dai principi russi Demidoff, proprietari di miniere di malachite che vissero a lungo a Firenze. Per il completamento della Chiesa della Natività di Nostro Signore Gesù e San Nicola Taumaturgo costruita a fine ‘800 per volere della granduchessa Marija Nicolajevna, figlia dello zar Nicola I, monumento unico in Europa, il preventivo è di 30mila euro.