Molta calma e nessuna violenza. È l’invito rivolto dalla Confederazione italiana Agricoltori del Nord Sardegna ai produttori di latte dopo l’ultimo episodio di Villacidro, dove un autista di un caseificio è stato fermato da due persone armate di spranghe che lo hanno costretto a gettare via l’intero carico di latte, migliaia di litri. L’organizzazione sollecita anche allevatori e industriali, con la supervisione delle istituzioni, a trovare una soluzione soddisfacente per tutti sul prezzo del latte.

“L’attuale andamento del mercato è assolutamente insostenibili per i produttori di latte, costretti a fare i conti con un prezzo di vendita del prodotto che non consente di coprire nemmeno i costi di produzione – sottolinea il presidente della Cia Nord Sardegna, Michele Orecchioni -. La preoccupazione e la protesta dei produttori è più che comprensibile e condivisibile, ma non può trasformarsi in azioni violente e fuori legge, ritenute da noi assolutamente inaccettabili”.

Secondo i vertici della Cia Nord Sardegna l’accordo fra le parti per fissare un prezzo congruo del latte è possibile, e potrebbe essere raggiunto già nell’incontro in programma il 13 febbraio: “Noi ci auspichiamo che mercoledì prossimo si possa trovare un’intesa in grado di soddisfare le esigenze di tutte le parti coinvolte – continua Orecchioni – per questo chiediamo a pastori e produttori di abbassare i toni della pur legittima protesta, e di aspettare l’esito della riunione in programma la prossima settimana prima di organizzare manifestazioni clamorose, che in nessun caso dovranno esercitarsi con azioni violente”. Nel dibattito anche il “patto di filiera”.

Dovrebbe essere lo strumento giusto – conclude – per regolare il mercato di settore. Un Patto che ha visto momenti di confronto anche acceso e difficile, ma che siamo convinti, porterà a breve a un accordo condiviso, nel rispetto delle prerogative ed esigenze di tutti i soggetti coinvolti”.