Il Milan supera il Cagliari 3-0 e sale al quarto posto.

Lucas Paquetà realizza il primo gol con la maglia del Milan e lo dedica alle dieci vittime dell’incendio del centro sportivo del Flamengo, club da cui il brasiliano proviene. Il centrocampista del Milan segna al 22′ la rete del 2-0 rossonero e festeggia in maniera molto composta e con un filo di commozione sul viso, togliendosi il lutto nero al braccio, stringendoselo nella mano destra e alzando il pugno al cielo. Un sentito omaggio ai ragazzi che hanno perso la vita inseguendo il sogno di giocare a calcio.

Prima della partita, lo speaker di San Siro aveva letto un messaggio per i giovani scomparsi in maniera tanto tragica: “Questi 10 ragazzi giocheranno con gli angeli”. Sul maxi-schermo è stato proiettata un’immagine in cui lo stemma del Milan e quello del Flamengo, che condividono i colori rosso e nero, si sono intrecciati, con la scritta #ForçaFlamengo. I giocatori, come da disposizione della Lega di Serie A, sono scesi in campo con il lutto al braccio. “Sono stati giorni particolari per me. Essere al Milan per me è un sogno, ma per anni io ho vissuto al Flamengo e quella era casa mia”. Così un Paqueta commosso ha spiegato alla fine del primo tempo di Milan-Cagliari, dai microfoni di Sky, la dedica ai dieci ragazzi del Flamengo, club in cui giocava fino allo scorso dicembre, morti in un incendio del centro sportivo in cui stavano dormendo.

Il Cagliari porta a San Siro la protesta degli allevatori sul prezzo del latte. Prima di affrontare il Milan, i calciatori rossoblu hanno posato in campo con una maglietta bianca con scritto ‘Solidarietà ai pastori sardi’. Ieri la squadra, in partenza per Milano, è stata fermata da un gruppo di pastori che chiedevano di non giocare per dare visibilità alla loro vertenza e in segno di solidarietà, alcuni giocatori hanno partecipato al gesto simbolo della protesta, rovesciando dei bidoni di latte.

Il Milan si tiene stretto il quarto posto senza troppo faticare contro il Cagliari. I sardi a San Siro si complicano la vita dopo 13′ con un’autorete di Ceppitelli e poi affondano sotto i colpi di Paquetà (22′), che dedica il primo gol in rossonero ai giovani calciatori del Flamengo morti nelle fiamme venerdì, e Piatek, che chiude i conti poco dopo la metà del secondo tempo con il quarto centro in altrettante presenze con la sua nuova squadra.

Senza gli errori di Suso e Calhanoglu, il risultato sarebbe stato più largo del 3-0 con cui la squadra di Gattuso mantiene un punto di vantaggio su Lazio, Roma e Atalanta, prossimo avversario sabato a Bergamo in uno scontro diretto per la zona Champions sulla carta più complicato di questa partita, con un Cagliari poco battagliero e ancor meno fortunato, perché sul 2-0 Joao Pedro colpisce una traversa. I calciatori di Maran in campo si fanno notare soprattutto prima della gara, quando portano dalle strade della Sardegna al prato di San Siro la protesta degli allevatori per il prezzo del latte, indossando una maglietta con scritto ‘Solidarietà ai pastori sardi’. Un messaggio poi ribadito davanti alle telecamere da Alessandro Deiola, uno dei calciatori rossoblù nati sull’isola.

Le velleità dei sardi vanno poco oltre qualche giocata di Barella, che mostra alcuni di lampi di classe e potenza, ma è contenuto anche con le maniere dure da Bakayoko. Il Milan è invece subito aggressivo, confermando una condizione fisica ideale, e al 13′ va in vantaggio grazie a un rocambolesco autogol di Ceppitelli, che involontariamente di petto manda in rete il pallone respinto da Cragno dopo un mancino di Suso. Nove minuti più tardi il raddoppio al volo di Paquetà (preciso cross di Calabria), che si commuove pensando ai ragazzi morti a Rio de Janeiro. “Sono stati giorni particolari per me. Essere al Milan per me è un sogno, ma per anni io ho vissuto al Flamengo e quella era casa mia”, ha raccontato il ventunenne, il primo centrocampista brasiliano a segnare in Serie A con il Milan quasi cinque anni dopo Kakà.

Al di là delle suggestioni, il suo innesto sta dando dinamismo al gioco della squadra di Gattuso, almeno quanto quello di Piatek che, dopo un’ora a fare la sponda in attacco, si trova fra i piedi un pallone da spingere nella porta vuota, con Cragno uscito al limite dell’area per disinnescare prima Suso e poi Calhanoglu (applaudito comunque all’uscita dal campo).

Lo spagnolo, il turco e anche Kessie sprecano altre occasioni per il poker, mentre la difesa del Milan resta imbattuta, con Donnarumma che ricorderà la 150/a presenza in rossonero per un paio di parate su Joao Pedro.