“Siamo solidali con chi protesta e manifesta in maniera civile e legale, per segnalare problemi che è giusto affrontare e risolvere. Il tavolo di confronto tra le parti non può però svolgersi in questo clima”. E’ la posizione di Confindustria Sardegna in merito alla vertenza per il prezzo del latte nell’isola.

“Le aziende sono fortemente minacciate e assediate in un clima che diviene sempre più incontrollato, con crescenti violazioni, ricatti e minacce che mirano, superando ogni limite tollerabile di legalità, a terrorizzare gli imprenditori, i lavoratori, i trasportatori e gli stessi allevatori che non aderiscono alla protesta. Non sono accettabili e giustificabili le incursioni, i danneggiamenti, i vandalismi, i blocchi di questi giorni e di queste ore a danno delle imprese dei nostri territori”.

“Le Aziende casearie sarde aderenti a Confindustria che rappresentano una componente della produzione, dell’occupazione e dell’esportazione isolana e che contribuiscono alla valorizzazione di una filiera produttiva determinante per la tenuta economica e sociale della Sardegna – si legge in una nota – chiedono al Governo Nazionale e Regionale di porre in campo un’azione forte e coordinata di governance che, evitando qualsivoglia strumentalizzazione o opportunismo di parte, miri a riportare con estrema urgenza sicurezza e sblocco operativo con percorsi condivisi e partecipati di attenuazione delle evidenti criticità e, al contempo, con l’impostazione di soluzioni programmatiche strutturali che evitino il riproporsi del fenomeno. I caseifici privati stanno cercando in queste ore il massimo coordinamento con il comparto della cooperazione per individuare proposte percorribili e compatibili con le quotazioni di un medesimo mercato da cui strettamente dipende la sostenibilità e, quindi, l’equilibrio economico di aziende che, se entrassero in crisi, comprometterebbero tutta l’economia sarda e gli attori del comparto”.