Sette ore di trattative tra Governo, Regione, pastori e industriali nel tavolo di filiera convocato dal Ministro Gian Marco centinaio a Cagliari. Ma la situazione non si sblocca. Lo schema di partenza è sempre quello: gli industriali premono per l’attivazione di griglie e meccanismi che possano portare presto a un’oscillazione verso l’alto del prezzo del latte.

Ma, anche con mille accorgimenti e varianti, i pastori non si fidano. Soprattutto perché considerano il punto di partenza, 70 centesimi al litro, “troppo basso”. Gli allevatori chiedono almeno un euro più iva. Sì va avanti tra proposte e controproposte. Le parti, industriali e pastori, si riuniscono separatamente. E poi tornano al tavolo con ulteriori richieste e proposte di aggiornamento.

Il divario rimane sempre quello: tra industriali e pastori rimangono 30 centesimi di differenza. Ora le parti sono nuovamente riunite allo stesso tavolo. Qualcuno spera in un accordo in extremis, ma si fa largo anche l’ipotesi di rinviare ulteriormente la decisione al prossimo confronto già in programma per giovedì 21 febbraio a Roma.

Latte: bozza accordo verso i 72 cent di ‘acconto’ e prezzo ancorato a griglia tra 85 e 1 euro

Latte, ancora nessun accordo: No pastori a 70 centesimi