La Corte dei Conti, nella verifica sul consuntivo 2017, ha richiamato la sentenza con cui la Corte Costituzionale impone al Governo la restituzione di 285 milioni alla Sardegna nella vicenda degli accantonamenti. “E’ un richiamo che apprezziamo molto, perché ci sentiamo supportati anche dai giudici contabili in una battaglia decisiva per la Sardegna e che sembra non avere mai fine”, ha commentato l’assessore del Bilancio Raffaele Paci. La gestione del patrimonio immobiliare e del bilancio armonizzato, e il disavanzo della sanità sono, invece, le criticità riscontrate dalla Corte.

“La prima dovuta al fatto che – fa sapere la Regione dopo l’udienza che si è tenuta oggi – gran parte del lavoro è stato fatto ma non ancora ultimato”. Per quanto riguarda il bilancio armonizzato, “i problemi evidenziati attengono le procedure del riaccertamento ordinario e straordinario, il che significa che serve ancora maggiore competenza dei singoli assessorati nelle procedure non ancora del tutto assimilate dell’armonizzato”. Infine il buco della sanità, ancora presente nel 2017, ma che, ricorda ancora la Regione, “con la finanziaria di quest’anno è stato interamente coperto, con un lascito anche di circa 300 milioni di euro per coprire eventuali disavanzi nel 2019”.

Nella relazione la Corte dei Conti non ha omesso di sottolineare la robusta azione di risanamento dei conti pubblici messa in atto dalla Giunta Pigliaru. L’assessore Paci ha poi ringraziato la Corte “per il ruolo di stimolo che ha avuto in questi anni, spingendoci a fare sempre meglio con raccomandazioni mirate e puntuali, a dimostrazione di quanto la collaborazione sia irrinunciabile e preziosa per raggiungere importanti traguardi”. Paci ha anche fatto il punto sui risultati raggiunti dopo cinque anni di governo regionale: “dal 2014 a oggi si registrano 1 miliardo in più di entrate, 1,2 miliardi in più di spesa e 1,6 miliardi in meno di perenzioni, ovvero di vecchi debiti ancora esigibili”.