“Il 22 febbraio scade il mio mandato, ho già provveduto a rassegnare le mie dimissioni in coerenza con il mandato assegnato dal Cda”. Lo ha dichiarato attraverso il noto social network il presidente del Consorzio di tutela del pecorino romano Salvatore Palitta.

La decisione arriva a seguito della richiesta, da parte dei pastori, di “dimissioni volontarie e irrevocabili” di tutti i membri dei consigli di amministrazione dei Consorzi di tutela del Pecorino Romano Dop, del Pecorino Sardo Dop e del Fiore Sardo Dop, inserita nella controproposta resa pubblica nell’assemblea tenutasi questa mattina a Tramatza (Oristano).

Palitta non ha risparmiato accuse su Facebook: “Dopo aver creato il mostro, individuato la fragilità di una filiera frammentata, la debolezza contrattuale del pastore, la debolezza contrattuale dei trasformatori nel mercato, chi è il vero dominus che nessuno ha il coraggio di pronunciare? La grande distribuzione organizzata con il suo strapotere contrattuale, con le aste al ribasso. Eppure durante la negoziazione con i fornitori devono garantire un’equa ripartizione del reddito in tutta la filiera”, conclude il presidente dimissionario del Consorzio.