“Rispetto delle regole per garantire il lavoro a tutti: esprimiamo vicinanza ai pastori sardi nella loro protesta per sopravvivere. E saremo presto in Sardegna per supportare tutti i nostri colleghi tassisti nella lotta contro l’abusivismo, contro le nuove regole imposte dalla legge che uccideranno la nostra categoria”: è Angelo Sciacca, presidente nazionale Silt,  ad annunciare i due appuntamenti previsti a Cagliari, il 21 febbraio alle 10.30 presso la sede della Cooperativa Radio Taxi “4 Mori” in via Is Silias 5, e ad Olbia il 22 alle 15 in una sala interna dell’aeroporto, per proclamare lo stato di agitazione dei tassisti proseguendo il lavoro iniziato nelle scorse settimane in Sicilia.
“Sicilia e Sardegna – sottolinea Sciacca – sono le uniche due regioni considerate nel sub emendamento alla Legge 143 che di fatto regionalizza le licenze, scelta giustificata dalle carenze infrastrutturali. Una decisione che consideriamo grave, che mette in pericolo il corretto esercizio del trasporto pubblico non di linea aprendo di fatto a utilizzi senza criterio delle licenze che andranno a saturare ancora di più i mercati di maggior interesse. Oltre ad attrarre gli interessi di multinazionali che non vedono l’ora di sbarcare nelle isole con quella che consideriamo concorrenza sleale, a danno delle aziende più piccole che non saranno in grado di reggere il confronto.
Le licenze dei tassisti, mantenute faticosamente con il duro lavoro, perderanno il loro valore e saranno polverizzate. Noi useremo tutti gli strumenti a nostra disposizione, confrontandoci nelle sedi istituzionali e facendo sentire la nostra voce a livello regionale e nazionale. Già in Sicilia abbiamo avviato un importante dialogo con la Regione, siamo in attesa della convocazione del tavolo congiunto taxi-Ncc per istituire un Osservatorio regionale sui trasporti e garantire il rispetto delle regole. Il lavoro da fare è tanto, dobbiamo avere il maggior supporto possibile da parte di chi crede ancora nel proprio lavoro. Tutti lavoriamo per le nostre famiglie, difenderemo i nostri diritti senza lasciare niente di intentato”.