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Domani gli studenti scendono in piazza in più di 50 città italiane contro la nuova maturità. Evidentemente le simulazioni ministeriali non sono bastate a tranquillizzare gli animi.

“In diversi territori stiamo sostenendo e contribuendo all’organizzazione della manifestazioni, sorte spontaneamente a partire dai rappresentanti di istituto – dice Giammarco Manfreda, Coordinatore Nazionale della Rete degli Studenti Medi – Siamo in piazza per lanciare al Ministro Bussetti un messaggio forte e chiaro: non siamo cavie, non si sperimenta sulla pelle degli studenti. Le modifiche all’esame di maturità sono solo la punta dell’iceberg di un sistema di valutazione fallimentare, che non porta alla comprensione degli errori e al miglioramento. Sostituire la tesina con il “gioco” delle tre buste e improvvisare l’interdisciplinarietà con la doppia seconda prova significa, per i maturandi, perdere un’occasione per esprimersi e allo stesso tempo dover affrontare una prova impostata in modo completamente slegato dai loro percorsi di studi: gli studenti stanno reagendo a un nuovo esame modificato senza che nessuno chiedesse il loro parere”, conclude Manfreda.