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Nicola Sanna ha rassegnato questo pomeriggio le proprie dimissioni dalla carica di sindaco di Sassari. «Le elezioni di domenica scorsa – commenta – rappresentano una svolta storica per il popolo sardo. Le politiche nazionaliste e più reazionarie promosse dalla Lega Nord hanno trovato proseliti presso un quarto degli elettori sardi e un’altra metà circa non è più interessata alla partecipazione politica e democratica. L’insieme delle difficoltà economiche delle famiglie, causate dall’assenza di lavoro e di prospettive reali di ripresa, ha incattivito gli animi nei confronti di chiunque si assuma una responsabilità di governo. Governare in questo decennio di crisi economica, che si porta con sé la crisi della politica, dei partiti e dei movimenti, è davvero difficile, e la fluttuazione dell’elettorato partecipe sta a dimostrare l’entità del disorientamento».

«A tutti noi e a me per primo – continua – è spettato l’onere di contribuire al tentativo di fermare questa ondata reazionaria, insieme a tanti sindaci del centro sinistra in Sardegna. Diverse condizioni, tuttora presenti, di divisione di questo fronte hanno ancora una volta pesato sull’esito finale. Coloro i quali hanno tentato di sfilarsi dalla condivisione di un’azione di governo regionale, certamente al di sotto delle aspettative ma non disastrosa (come preferiscono definire superficialmente gli avversari) sono stati comunque giudicati negativamente dall’elettorato».

«Per quanto attiene al PD sardo e locale – tiene a sottolineare Nicola Sanna – fin dai primi anni di governo regionale e comunale, abbiamo dovuto scontare un’assenza di proposte politiche e programmatiche, nonché un vuoto di direzione politica all’altezza della prova di governo in atto. A Sassari poi, l’onda del rinnovamento determinatasi con le primarie, è stata contrastata in modo a dir poco violento da parte dei ceti politici dominanti. Ho profuso tutto l’impegno e la pazienza politica per ricucire i rapporti interni, sacrificando anche personalità elette, pur di garantire un’azione di governo che fosse partecipe e condivisa. Durante il mio mandato si sono raggiunti numerosi traguardi programmatici, sia in termini operativi che di progettazione ormai finanziata e pronta a dispiegare benefici effetti sulla città di Sassari. Ciò nonostante devo prendere atto che l’azione di lungo logoramento della mia figura ha sortito gli effetti sperati».

«Il deludente risultato elettorale nella competizione regionale di domenica scorsa, sebbene contestualizzato in un quadro di grande difficoltà politica del PD e del centrosinistra, mi porta a dover responsabilmente prendere atto della conclusione della mia attività politico-amministrativa. Avevo dato la mia disponibilità a contribuire alla competizione elettorale, ben conscio della chiara presa di posizione della maggioranza del PD che si dichiarava indisponibile a proporre la mia ricandidatura a sindaco della città. Come per le primarie del 2014 mi sono rimesso al giudizio degli elettori. Ne prendo serenamente atto. Desidero ringraziare ciascuno di coloro i quali mi hanno rinnovato la loro fiducia. Così come ringrazio tutte le sassaresi e i sassaresi per avermi dato il privilegio di essere al loro servizio in qualità di sindaco eletto con quasi il 66% dei consensi. Un onore, un onere e una gioia che ho condiviso con tutti i miei concittadini in questi cinque anni. Un’esperienza unica, la più bella che potesse capitarmi, svolta con impegno, onestà e riconoscenza».

«Rassegnando le mie irrevocabili dimissioni – conclude – lascio quindi I’incarico di sindaco, del resto giunto ormai alla sua conclusione naturale, all’indomani di un risultato elettorale dal quale altri potranno ripartire. Vado via con la consapevolezza di aver lasciato una grande eredità in finanziamenti per opere pubbliche, importanti e decisive per il futuro di Sassari, delle sue figlie e dei suoi figli. A zent’anni».