“Per prevedere i risultati elettorali del 24 febbraio 2019 non era necessario essere delle Cassandre, aruspici o dei maghi dei sondaggi. Tutto purtroppo era previsto e scritto nel nostro appello all’unità delle forze in una federazione di eguali, appello che riproponiamo per una pacata riflessione collettiva e individuale oggi più che mai indispensabile. Il dato politico elettorale che emerge è che i gruppi dirigenti delle forze identitarie e della ‘ribellione’ riconfermano la propria miopia, l’incapacità e l’infantilismo politico che ha portato ancora una volta, come preannunciato, al suicidio elettorale delle minoranze fuori dai blocchi dei partiti italiani”, così Claudia Zuncheddu, del Movimento Sardigna Libera.

“Il consenso di questa vasta area politica, se fosse stata unita, sarebbe assimilabile ad oltre l’8% e avrebbe espresso elettoralmente minimo tre consiglieri regionali, senza contare l’effetto politico e mediatico che avrebbe ulteriormente premiato l’unità tanto invocata dai sardi e altrettanto ignorata dai leader e dai gruppi dirigenti delle formazioni indipendentiste – e prosegue – delle interlocuzioni pre-elettorali, i leader, non hanno avuto la capacità di andare oltre la proposta di “annessione” dell’uno e dell’altro alle proprie formazioni politiche. L’unità delle forze andava intesa non come processi di confluenza a questo o a quel partito, senza che nessun leader fosse disponibile a compiere un passo indietro, ma alla creazione di un vasto fronte popolare che accogliesse tutte le formazioni politiche indipendentiste, progressiste, ambientaliste, anticolonialiste, dei diritti civili, antimilitariste, di singoli cittadini ed intellettuali che si contrappongono alla violazione dei nostri diritti e alle politiche di espropriazione ed impoverimento delle risorse sarde promosse in egual misura dal centro destra e dal centro sinistra”.

“Il dato è così sconcertante che dobbiamo chiederci, molto seriamente, di chi è la regia di questa sconfitta e chi c’è dietro, affinché le responsabilità siano politicamente chiare ed equamente attribuite. E’ da diverse elezioni che subiamo regie occulte che vanno smascherate, ancor più di fronte ad uno scenario sociale, economico e politico per nulla favorevole alla soluzione dei problemi del Popolo sardo – e conclude – questo è il punto di partenza di un seria analisi a cui non possono sottrarsi né i singoli e ancor meno le forze politiche che si sono spese in questa competizione”.