Approda in parlamento il caso degli exit poll commissionati dalla Rai al Consorzio Opinio in occasione delle recenti elezioni regionali in Sardegna e rivelatisi totalmente errati. In una interrogazione presentata ieri di cui è primo firmatario il senatore del Movimento 5 Stelle Gianni Marilotti e rivolta al presidente e all’amministratore delegato della Rai, si chiede se nel contratto stipulato tra Rai e il Consorzio Opinio è prevista una clausola sulla qualità del servizio erogato, se non si ravvisino in questo disservizio violazioni contrattuali e se contrattualmente è stata prevista una clausola di recesso in caso di errori così evidenti, “considerato inoltre che, alla luce di fonti stampa, il Consorzio Opinio viene remunerato dalla Rai attraverso un contratto che prevede il pagamento di cinque milioni di euro per un biennio, con opzione sul terzo”.
“Il dato proposto per quel che riguardava i candidati a presidente, ben lontano dallo scostamento massimo del 3 per cento diffuso dallo stesso Consorzio Opinio, si è rivelato infatti totalmente errato” spiega Marilotti nell’interrogazione: “Da quando esiste l’elezione diretta del presidente della Regione Sardegna non si era mai verificato, come nelle presenti elezioni, un distacco così significativo tra il primo ed il secondo candidato (15 per cento a favore del primo, oltre 110.000 voti in più), mentre gli exit poll prevedevano un testa a testa”.
Per Marilotti “questo ha generato una evidente distorsione del dibattito pubblico, sia nel corso della serata che, considerato anche il ritardo nell’arrivo dei dati reali, per buona parte della mattinata della giornata successiva, incidendo anche sull’orientamento dei titoli di tutti i giornali in edicola nella giornata del 25 febbraio”.
Da qui la richiesta di valutare la posizione del Consorzio Opinio e se non si ravvisino in questo disservizio violazioni contrattuali.