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Foto di repertorio

Tre differenti piantagioni, circa 3500 piante di canapa indiana, tre chilogrammi di marijuana essiccata, quattro Kg di hashish, trenta grammi di cocaina, 10 grammi di eroina e venti pastiglie di Mdma. Sono i numeri di ‘Texas Hold’em’, la vasta operazione antidroga effettuata nella mattinata di ieri dalla Squadra Mobile della Questura di Oristano, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, nelle province di Oristano, Nuoro, Cagliari e Napoli.

La banda, secondo quando si apprende, era costituita da 13 persone, una delle quali all’epoca dei fatti minorenne, dedita allo spaccio di marijuana hashish, cocaina eroina e mdma. Durante le fasi dell’indagine, durata circa un anno, sono inoltre state arrestate in flagranza di reato ulteriori 7 persone tutte correlate, a vario titolo, agli esponenti del sodalizio criminale.

Sono stati impiegati circa 150 uomini tra Questura di Oristano, Reparto Prevenzione Crimine Abbasanta, Reparto Volo di Fenosu e unità cinofile di Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria e Guardia di Finanza.

I nomi degli arrestati sono:

SANNA Gianluca 32enne (misura cautelare in carcere);
ARCA Massimo 38enne; (misura cautelare in carcere);
ARCA Domenico 35enne (misura cautelare in carcere);
FLORIS Antonio 31enne (misura cautelare in carcere);
FIORI Gianmarco 28enne (misura cautelare in carcere);
CARTA Andrea 25enne (misura cautelare in carcere);
SANNA Alessio 34enne (misura cautelare in carcere);
PITTALIS Luigi, 44enne  (misura cautelare in carcere);
CADDEO Pierpaolo 44enne (misura cautelare in carcere);
ORRU’ Pier Paolo 50enne (Arresto differito e Arresto in Flagranza di reato)
PES Marcella Iliana Maria 61enne(Arresto in Flagranza di reato)
Minore

Quattro dei tredici arrestati, secondo le indagini, erano finanziatori e proprietari delle tre piantagioni rinvenute la scorsa estate nelle campagne di Teti e Oliena.

L’operazione ha consentito inoltre il sequestro di due auto, utilizzate da alcuni esponenti del gruppo per fare i trasporti della droga e circa ventimila euro, che verranno confiscate e utilizzate per l’attività di contrasto al crimine.

Texas Hold’em, i dettagli dell’operazione

Il blitz è stato chiamato Texas Hold’em, dal nome del poker americano, proprio perché alcuni degli arrestati erano soliti “investire” parte dei ricavati dell’attività di spaccio a poker, dal quale vincevano talvolta ingenti quantità di denaro (5/10.000 euro per volta).

Sono stati utilizzati anche due undercover (agenti sotto-copertura), messi a disposizione dal Servizio Centrale Operativo della DAC di Roma, grazie ai quali sono stati effettuati anche due arresti all’interno di un noto camping della provincia di Oristano, frequentato prevalentemente da giovani, all’interno del quale i due gestivano una fiorente attività di spaccio di cocaina, ora stroncato.

Gli uomini coinvolti nell’indagine, alcuni dei quali insospettabili, sono ritenuti dagli inquirenti di livello elevato, non certo appartenenti a quello dei tossicodipendenti o degli spacciatori al dettaglio.