I giudici della Corte di Cassazione hanno confermato la condanna a 20 anni per Paolo Enrico Pinna, il 21enne di Nule (Sassari), minorenne all’epoca dei fatti, ritenuto responsabile del duplice omicidio di Gianluca Monni, lo studente di 19 anni ucciso a Orune (Nuoro) l’8 maggio 2015, e di Stefano Masala, il 28enne di Nule di cui non si hanno più notizie dalla sera prima della morte di Monni.

I giudici hanno rigettato le argomentazioni dei difensori di Pinna, Angelo Merlini e Fernando Vignes, che hanno contestato l’impianto accusatorio che ha portato alle sentenze di primo e secondo grado. Rigettata anche la richiesta di semi infermità mentale del giovane. Anche i giudici della Cassazione, dunque, non hanno avuto dubbi sulla colpevolezza di Pinna confermando i 20 anni, pena massima per un minorenne.

Nell’ottobre scorso era arrivata un’altra sentenza che aveva chiuso il cerchio sui due delitti: il tribunale di Nuoro ha condannato all’ergastolo il complice di Pinna, il cugino Alberto Cubeddu, 22 anni, avvalorando così l’impianto accusatorio per i due giovani che avrebbero commesso in concorso entrambi gli omicidi.