“Attuate oggi stesso la transizione dal modello fossile a quello delle energie pulite e rinnovabili, per evitare all’Italia, all’Europa e al mondo intero gli effetti degli sconvolgimenti climatici: catastrofi naturali, gravi carestie e i conseguenti fenomeni migratori fuori scala. Chiediamo di abbattere del 50% le emissioni di gas serra rispetto all’epoca preindustriale entro il 2030, per raggiungere Zero emissioni nel 2050”. E’ la richiesta che i giovani attivisti dell’ambiente stanno portando avanti in tutta Europa.

In modo spontaneo si è creato un movimento giovanile di protesta sui temi del clima. A voler cercare radici storiche è una germinazione del ’68 e del pensiero controcorrente di Alexander Langer che nel 1991, quando il tema non era certo d’attualità, scriveva di Cambiare Strada (The Time is now, ed. Chiarelettere), di sviluppo sostenibile, di rallentare (i ritmi di crescita e di sfruttamento), abbassare (i tassi di inquinamento, di produzione, di consumo), attenuare (la nostra pressione verso la biosfera, ogni forma di violenza), che altrimenti le future generazioni avrebbero pagato a caro prezzo.

Dopo i temi della scuola e del governo il cambiamento climatico e le sue conseguenze, l’impatto sull’ambiente e l’uomo delle produzioni industriali, sembra essere il nuovo motore aggregativo delle proteste dei giovani e questa è certamente una novità, se pensiamo che la leader mediatica è Greta Thunberg, una ragazzina svedese di 16 anni che ha deciso di scioperare dalla scuola ogni venerdì. Da agosto 2018, manifesta davanti al Parlamento svedese per chiedere al suo governo un impegno concreto per contrastare l’emergenza climatica e rispettare la soglia limite di 1,5 gradi. Oltre tale soglia, infatti, l’IPCC ha calcolato che scatterebbero meccanismi pericolosi e non reversibili di innalzamento delle temperature, come lo scioglimento del permafrost.
Ma non è l’unica. Con lei nelle manifestazioni che si stanno svolgendo in tante città europee da Madrid a Parigi ad Amburgo anche la 22enne tedesca Luisa Neubauer.

Negli ultimi 3 anni in tutto il mondo sono nati movimenti giovanili di protesta, perché “è a noi giovani che state rubando il futuro. E così abbiamo deciso di protestare, anche noi, ogni venerdì, davanti alle sedi delle istituzioni locali e nazionali”. I suoi Fridays For Future sono arrivati anche in Italia e stanno creando settimana dopo settimana nuove adesioni. Il 15 marzo, ‘convocata’ attraverso i social network e la piattaforma change.org è prevista una manifestazione, uno sciopero globale per sensibilizzare sul clima anche nel nostro paese: non partecipano solo i giovani ma è dai giovani che parte la spinta al cambiamento per chiedere 3 anni dopo la firma dell’Accordo di Parigi che le promesse sottoscritte si trasformino in azioni, accelerando nel nostro paese una transizione verso un’Italia senza emissioni di gas serra. (Facebook di FridaysForFuture Italy e fridaysforfuture.it/eventi.).  Dice Greta Thunberg “Abbiamo certamente bisogno di speranza. Ma l’unica cosa di cui abbiamo bisogno più della speranza è l’azione. Una volta che iniziamo ad agire, la speranza si diffonde. Quindi, invece di cercare la speranza, cerchiamo l’azione. Allora e solo allora, la speranza arriverà.”

L’educazione ecologica di Greta e il Global Strike for Future, eventi in tutto il mondo