“Non posso che essere tra voi in questa battaglia in Consiglio regionale. Ringrazio chi mi suggerisce di continuare a fare il sindaco ma se si decide di fare l’opposizione la si fa nelle sedi proprie che sono quelle del Consiglio regionale”.

Così il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, uscito sconfitto dalle regionali del 24 febbraio come candidato governatore del centrosinistra, ha ufficializzato questa mattina la scelta di continuare la sua avventura politica tra i banchi dell’Assemblea sarda, dopo otto anni da sindaco del capoluogo. Lo ha fatto a Fordongianus (Oristano), dove ha riunito le forze della coalizione che lo hanno sostenuto in vista della tornata elettorale.

“Vedremo le modalità nei prossimi giorni”, ha poi dichiarato Massimo Zedda, che davanti a sé ha due opzioni: le dimissioni da sindaco oppure la decadenza una volta proclamato consigliere regionale. Nel primo caso avrebbe 20 giorni per ripensarci, dopodiché la Regione nominerebbe un commissario per traghettare il Comune del capoluogo fino ad elezioni.

Se l’obiettivo fosse quello di portare Cagliari al voto in concomitanza con le europee del 26 maggio, allora il primo cittadino dovrebbe dimettersi subito. L’ipotesi della decadenza, invece, consentirebbe alla vice sindaca Luisa Anna Marras – che prenderebbe il posto di Zedda – e alla Giunta comunale di restare in carica fino al voto, senza commissari, previsto tra due anni.

“Oggi tutti noi siamo più forti, uniti come centrosinistra come non succedeva da tanti anni”. Così Massimo Zedda a Fordongianus, dove ha ufficializzato la decisione di continuare la sua avventura politica come leader dell’opposizione tra i banchi del Consiglio regionale. “Abbiamo vissuto un sogno, ma non è stato invano perché ha prodotto consenso – ha aggiunto il sindaco di Cagliari – ci attende la sfida per la Regione contro i populisti e i sardo-fascisti del nostro tempo, contro i rottami del vecchio centrodestra bramosi di sferrare l’assalto alla dirigenza dopo anni e anni di digiuno”.

Zedda ha sottolineato che “sarà una battaglia non facile anche perché la legge elettorale ci condanna a un rapporto di forza nettamente sfavorevole ma ce la metteremo tutta con forza e passione, vedremo di far perdere qualche chilo al neo presidente Solinas”.

Ritornando sui motivi che lo spingono a lasciare la poltrona da primo cittadino, ha detto: “Nello svolgere il ruolo di sindaco si deve avere a cuore la propria comunità, non mi sono candidato semplicemente come consigliere regionale ma contro il centrodestra, questo avrebbe contraccolpi sulla città se restassi sindaco, perché verrei vissuto come l’avversario diretto che bisogna sconfiggere ulteriormente anche nell’ambito di quell’apprezzamento nella città di buongoverno che per la terza volta è stato sancito a Cagliari città”. Per questo, “ho deciso di non lasciare sguarnita l’opposizione in Consiglio regionale, anche perché più ci si allontana da Cagliari, più aumenta la richiesta di svolgere un ruolo di questo tipo”.