I risultati del Dna estratto dalle tracce biologiche raccolte dai Ris nella casa di Andrea Ventroni, il pensionato 73enne di Budoni morto nel marzo 2017 dopo una caduta archiviata come accidentale, sono arrivati ma dovranno essere comparati con quelli della vittima.

Per questo il Gip del tribunale di Nuoro, Claudio Cozzella, ha disposto la riesumazione del cadavere in una data ancora da stabilire e ha aggiornato l’udienza al prossimo 10 settembre. Il caso era stato riaperto ad oltre un anno dalla morte del pensionato quando “nuovi elementi” raccolti dai carabinieri della Compagnia di Siniscola avevano convinto il sostituto procuratore Andrea Bocciarelli ad iscrivere nel registro degli indagati per omicidio volontario il nipote della vittima, Gianfranco Setzu, di 35 anni, ora difeso dall’avvocato Gianluca Sannio.

Il Gip aveva quindi affidato gli incarichi a due periti: il primo si è occupato di isolare il Dna dalle tracce di sangue trovate in casa, il secondo dovrà effettuare l’autopsia, appena il corpo verrà riesumato, per consentire la comparazione. Setzu, che ha una lunga lista di precedenti alle spalle, viveva nell’abitazione dello zio insieme alla madre. Ed era presente al momento della presunta caduta.