L’ex latitante Cesare Battisti è stato sentito oggi nel carcere di Oristano dal magistrato di sorveglianza in vista dell’incidente di esecuzione che si terrà lunedì 18 marzo davanti ai giudici della Corte d’Assise d’appello di Milano.

Lunedì i giudici dovranno rispondere all’istanza dei difensori di Battisti, gli avvocati Davide Steccanella e Gianfranco Sollai, tesa a chiarire in virtù di quale provvedimento l’ex terrorista sia stato riportato in Italia dopo la sua lunga latitanza prima in Francia, poi in Brasile e infine in Bolivia dove si era rifugiato prima che il Governo italiano e quello brasiliano raggiungessero l’accordo sull’estradizione.

Se è stato riportato in Italia in virtù dell’accordo col Brasile per l’estradizione, come sostengono i suoi difensori, Battisti dovrà scontare una condanna a 30 anni di carcere, che è la pena massima prevista dalle leggi brasiliane.

In caso contrario, dovrà scontare la condanna all’ergastolo che gli era stata inflitta in Italia per i delitti di cui è stato riconosciuto colpevole.