L’ex presidente della Camera di commercio di Cagliari, Giancarlo Deidda, l’allora segretario generale Luca Camurri e la funzionaria Simonetta Oddo Casano, sono stati rinviati a giudizio dal gup Massimo Poddighe a conclusione di un’inchiesta che tre anni fa aveva messo nell’occhio del ciclone la gestione dell’ente camerale guidato da Deidda, proprietario di uno dei noti ristoranti cagliaritani. Agli imputati la Procura contesta a vario titolo i reati di peculato, abuso d’ufficio, falso, maltrattamenti e danneggiamenti, omessa denuncia e diffamazione.

I tre dovranno comparire davanti ai giudici della seconda sezione del Tribunale – presidente Giovanni Massidda – il 5 luglio prossimo per la prima udienza. Sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Rita Dedola e Patrizio Rovelli. L’indagine era scattata dopo alcuni esposti sull’uso della carta di credito della Camera di Commercio e dell’auto aziendale per finalità non istituzionali.

La Guardia di Finanza aveva scavato nei bilanci e inviato una corposa informativa in Procura che aveva convinto il pm Giangiacomo Pilia a redigere una ventina di pagine di contestazioni su cui spiccano i casi di peculato legati all’utilizzo delle due auto di servizio dell’ente. Non solo. Secondo l’accusa, infatti, nella sede dell’ente camerale di Cagliari si sarebbe respirato per anni un “clima di terrore”, con segnalazioni di episodi di mobbing ai danni di alcuni dipendenti che sarebbero stati screditati e minacciati di licenziamento “a fini intimidatori”. Da qui le ipotesi di reato di maltrattamenti e diffamazione.