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“Le notizie sono da codice rosso: riservate, da tenere sotto traccia, possibilmente segrete. Userò questo scritto per tentare di ovviare al silenzio di molti, parlamentari e non. Limiterò le opinioni, che già conoscete. Mi soffermerò, invece, sulle notizie. Quelle certe e inconfutabili. Dimostrabili. Le notizie sono due, entrambe gravissime, entrambe tenute sotto silenzio”, così il leader di Unidos Mauro Pili.

“La prima è di qualche ora fa: un organismo di sicurezza nucleare, interpellato dal governo, ha espresso parere favorevole alla richiesta di escludere dalla mappa dei siti idonei per la realizzazione del deposito unico delle scorie nucleari tutte le aree catalogate dalla protezione civile con il livello di rischio sismico 2. Ovvero il cerchio si stringe. E come ho denunciato più volte, in solitudine, con il servilismo di tanti, l’obiettivo è quello di arrivare alla scelta della Sardegna con una valutazione geopolitica coperta con giustificazione tecnica. L’operazione morsa scatta qualche settimana fa. Il governo riceve l’ennesimo monito europeo per definire il sito del deposito unico per le scorie nucleari. La procedura d’infrazione rischia di aggravarsi e le lobby nucleari premono – e prosegue – è in quel momento che nel dossier scorie nucleari compare una prima missiva a firma di Davide Crippa, vice di Di Maio al ministero che fu dell’industria. Il destinatario è tale Maurizio Pernice direttore generale dell’Isin, acronimo del nuovo carrozzone nucleare:Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione – ISIN”.

“La domanda-indirizzo di Crippa è esplicita: dovete togliere dalla Cnapi, carta nazionale delle aree possibili per il sito nucleare, tutte le aree in classe 1 e 2 di rischio sismico. Lo avevo spiegato nel silenzio totale sin dal primo istante: Sogin, Ispra e ora Isin hanno un solo obiettivo portare le scorie in Sardegna. E come volevasi dimostrare la corda si sta cingendo sull’unica regione senza alcun rischio. Nel giro di pochi giorni, ieri, l’Isin replica a Crippa, 5 stelle, ingegnere, deputato alla seconda legislatura, uno dei pochi che conosce la materia – e continua – tutte le aree a rischio 2 sono escluse. Dunque niente deposito in oltre 2/3 dell’Italia, con una sola regione interamente inclusa in quel maledetto piano: la Sardegna. La Cartina ora è esplicita: qualche macchia disponibile resta in Lombardia, in Padania e Piemonte, una macchia in Puglia, e poi tutta la Sardegna, libera, secondo questo demenziale ragionamento, da qualsiasi pericolo. I tempi, dunque, non solo si accorciano ma si semplificano. Sui potenziali 90 siti da valutare più di 2/3 vengono esclusi con questa sforbiciata politica e quelli che restano avranno ancora la discriminante sismica e quella antropica”.

Ovvero, nessun rischio sismico, la Sardegna e quella con il minor carico antropico, ancora la Sardegna. Dunque, il governo ottiene il primo risultato: sfoltire le aree di contestazione e concentrale su poche, pochissime aree. Ora il tavolo segreto e riservato, il filo nuclearista guidato dalla confindustria, vedasi vertice dell’8 febbraio scorso a Milano dove nella saletta Amber 8 di Mico, si sono dati appuntamento tutti i notabili nuclearisti per mettere a punto la strategia. Dunque la morsa si sta stringendo sul piano politico e su quello formale – continua il leader di Unidos – e a niente vale il parere della Commissione di valutazione di impatto ambientale strategico che ha sonoramente bocciato il percorso di definizione del deposito unico in assenza di un sito ben definito. Il governo, sulla scia dei precedenti, va avanti. Il progetto scorie in Sardegna è oggi ancor più evidente ma, anzi, non solo la Sardegna è rimasta l’unica regione integralmente compresa nella nomination per la scelta del deposito nucleare ma a questo si aggiunge un fatto politico tenuto nascosto e ignorato da tutti”.

“Crippa, esponente del governo, delegato agli affari nucleari proprio da Di Maio si è lasciata sfuggire una confessione di una gravità inaudita sul ministro dell’Interno: temiamo che Salvini voglia proporre una corsia preferenziale per il deposito di scorie in Sardegna. Se lo avessi detto io mi avrebbero già chiuso nelle patrie galere e assalito di insulti di ogni genere. Questa affermazione, esplicita, chiara, documentata l’ha resa proprio un esponente del governo, non l’ultimo arrivato, e guarda caso il delegato a trattare l’affare nucleare. Crippa lo ha messo nero su bianco: ‘temiamo che Salvini voglia proporre una corsia preferenziale per il deposito di scorie in Sardegna’. Non resta molto da aggiungere – e conclude – che da questo ennesimo governo cialtronesco ci si potesse aspettare di tutto l’ho detto da subito, ma questo è effettivamente un fatto di una gravità inaudita. Se il “vice” del vice Premier, Crippa, arriva ad affermare che il vice Premier della Lega, Salvini, “voglia proporre una corsia preferenziale per il deposito di scorie in Sardegna” non resta che denunciarlo. Pubblico ora e qui queste notizie con l’amara constatazione di un pesante silenzio, diffuso e collettivo su questa vicenda. Registro il silenzio di chi avrebbe dovuto e non ha detto, prendo atto di esponenti di primo piano del governo che sarebbero impegnati a perseguire corsie preferenziali per portare le scorie nucleari in Sardegna. Tutto questo senza colpo ferire. Prepariamoci ai manganelli, ai lacrimogeni. Questi, come gli altri, pensano alla Sardegna come ad un’immensa discarica di Stato. E hanno molti complici anche nella nostra terra!”.