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I tempi sono strettissimi. Entro questa settimana il centrosinistra dovrà stabilire se ricorrere o meno alle primarie per esprimere il nome dell’aspirante sindaco per le comunali di Cagliari in programma, con ogni probabilità, il 26 maggio prossimo.

Oggi intanto Campo Progressista Sardegna – partito del sindaco uscente Massimo Zedda – fa sapere di aver individuato il profilo giusto. Si tratta di una donna, Francesca Ghirra, assessora all’Urbanistica nella Giunta che volge al termine, la consigliera più votata in città in occasione della scorsa tornata elettorale. Se eletta, sarebbe la prima volta di una donna chiamata a guidare la città capoluogo.

“Crediamo sia arrivata l’ora di dare al Comune la sua prima sindaca”, spiegano i vertici di Campo Progressista. Non è detto che tutte le forze politiche dello schieramento siano d’accordo. Potrebbe non esserlo il Pd che alle regionali ha “tenuto”, e che lancerebbe volentieri la corsa di un suo uomo (si fa il nome del consigliere regionale Piero Comandini) per la poltrona di primo cittadino. Posizioni diverse, dunque. Ecco perché le primarie saranno quasi inevitabili. D’altra parte è lo stesso segretario regionale dem, Emanuele Cani, a definirle “il nostro metodo naturale di selezione, laddove non vi siano candidature unitarie”.

Il cerchio va chiuso al più presto con un tavolo ad hoc. Per andare a elezioni in concomitanza con le europee, infatti, i comizi dovranno essere convocati l’1 aprile. Quanto a Francesca Ghirra, di sicuro avrebbe il sostegno di tutta l’area zeddiana, cioè delle quattro sigle che daranno vita al gruppo unico in Consiglio regionale (Campo Progressista, Sardegna in Comune e le due civiche “Futuro in comune con Massimo Zedda” e “Noi la Sardegna con Massimo Zedda”), e che alle regionali hanno dimostrato di valere a Cagliari il 20%. Per il resto la composizione della coalizione rispecchia quella del voto di febbraio. In più si ragiona sull’apertura a chi fa parte dello schieramento che vinse alle scorse comunali, ma rimasto fuori alle regionali. Non i partiti strutturati (Pds e Rossomori) ma esponenti degli stessi, che potrebbero partecipare con il ricorso alla formula delle liste civiche.