“Ho un grande rispetto per le donne e per il loro ruolo istituzionale. Chi mi conosce lo sa. Ma come posso formare una Giunta paritaria se già ho difficoltà a trovare donne disposte a candidarsi? Il problema sta a monte”.

Per il sindaco di Sardara Roberto Montisci (Pd), l’accusa velata di maschilismo non ha ragion d’essere. Non ci sta il primo cittadino e respinge le accuse mossegli da parte dell’ex sindaco Angelo Mascia. Montisci, alla guida dal 2016 di una lista civica “Sardara bene comune”, spiega all’ANSA come si è arrivati a questa situazione. “Delle tre donne candidate solo una è stata eletta, Simona Ibba, ma sette mesi fa ha lasciato l’incarico di assessora alle Politiche Sociali per seguire il suo percorso di spiritualità. A quel punto è stata ripescata la prima delle non elette, Gessica Pistis, ma si è dimessa anche lei di recente per motivi personali di recente. La seconda delle non elette ha avuto una bambina una settimana fa, non mi sento di chiederle un impegno per il momento”. “Mi sono mosso subito – assicura il sindaco – non ho perso neanche un minuto per individuare nella società civile una figura femminile in grado di ricoprire questo ruolo. Certo siamo consapevoli del fatto che non si raggiunge nemmeno così la quota prevista per legge. Ma cosa posso fare di più?. La legge è giustissima ma si scontra con una realtà difficile”.

Il sindaco fa un passo indietro e racconta il ‘calvario’ per trovare donne disposte a candidarsi. “Già per la composizione delle liste ho sudato sette camicie – confessa Montisci – su 20 contattate solo in tre hanno accettato, al contrario il 90% degli uomini a cui mi sono rivolto ha detto sì senza alcun indugio. Le dimissioni di Gessica Pistis sono recenti, per trovare una soluzione ‘al femminile’ e per di più con una figura ‘esterna’, potrebbe essere necessario più tempo. Insieme stiamo lavorando per trovare una soluzione”.

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