Novità e un riepilogo per l’edizione numero 10 di Sestos, l’unico appuntamento che approfondisce con continuità pluriennale aspetti e problematiche sull’abbigliamento tradizionale della Sardegna.

Organizzato dall’associazione Ittiri Cannedu, con la direzione scientifica di Giammario Demartis, l’evento è preceduto da una gustosa anteprima: la mostra “Trame pittoriche del ‘900 sardo” inaugurata il 15 marzo nella Pinacoteca Nazionale Musa’A di Sassari grazie alla preziosa collaborazione del direttore Giannina Granara.

Per la parte etnografica il dottor Demartis ha proposto l’abbigliamento tradizionale di Osilo, Samugheo, Ossi, Codrongianus e Ittiri. Per la parte artistica la dottoressa Granara ha scelto le opere dei più grandi maestri del ‘900 sardo fra cui Biasi, Ballero, Marghinotti, Figari per citarne solo alcuni. La mostra sarà visitabile sino al 29 marzo.

Il 30 marzo a Ittiri sarà la giornata dedicata a Sestos. La mattina alle 11 verrà inaugurata nel Centro per le Arti, in una delle sale attigue al Teatro Comunale, una mostra riepilogativa dei dieci anni di Sestos.

Alle 17.30 si aprirà il Convegno. Relatori: Giuseppe Piroddu con “Un delicato e appassionante lavoro. Esperienze di confezione di costumi tradizionali”; Giovanni Pancrazio Deperu con la relazione “Abiti popolari tra Logudoro e Gallura”; Vincenzo Marini con “Buttones a buccia e buttones a marzeddu” e Gian Mario Demartis con “Sacro e profano nell’abbigliamento tipico di Ittiri”.

Nel corso della serata verrà conferito il premio “manos de oro” ad un artigiano del “costume”, dell’oreficeria o dell’artigianato che si sia particolarmente distinto per la sua attività.

La serata sarà animata dalle “Voci di donne” dell’Isola, che prevede le esibizioni per il canto logudorese Gavina Fiori accompagnata dalla chitarra di Tore Matzau, per il canto campidanese (canto a curbas e gocius) Sabrina Sanna accompagnata dalla chitarra di Alessandro Melis, e infine il Coro Femminile “Nostra Signora di Monserrato”.

La serata sarà diretta e presentata da Maria Caterina Manca.