“Guido Crosetto, uno dei fondatori del movimento politico di estrema destra Fratelli d’Italia, è finalmente riuscito a ottenere dalla Camera l’approvazione delle sue dimissioni da deputato. Era la terza volta che ci provava e alla fine ha avuto il via libera dai suoi colleghi. Fin qui sembra una semplice notizia di colore, ma se si va più a fondo si aprono degli scenari particolarmente interessanti, per la Sardegna e per la questione dell’occupazione militare della nostra terra.

Crosetto infatti si è dovuto dimettere perché ricopre un ruolo che è incompatibile con la carica di parlamentare: presidente dell’AIAD, la Federazione che riunisce le aziende del comparto difesa, aerospazio e sicurezza. Cosa fa l’AIAD? Fondamentalmente si tratta dello strumento attraverso il quale l’industria militare porta avanti la sua attività di lobbying presso il governo italiano, le istituzioni europee e la NATO. Al suo interno tanti nomi noti: Leonardo, Avio, Alenia, Vitrociset, etc.

Fra i tanti iscritti all’AIAD troviamo per esempio RWM Italia, l’azienda proprietaria della fabbrica di bombe di Domusnovas. Guarda caso il 28 gennaio scorso, a un mese dalle Regionali e nel bel mezzo della tempesta scatenata dalla decisione degli uffici regionali di approvare il piano di allargamento della RWM, c’è stata un’offensiva mediatica di Fratelli d’Italia per delegittimare i comitati che lottano contro la fabbrica di bombe. «Le associazioni di sinistra sono nemiche dei lavoratori e attaccano una delle poche realtà che crea occupazione in un territorio povero di realtà produttive – dicevano Gianni Lampis, Paolo Truzzu e Gigi Rubiu – usando argomentazioni ideologiche e pretestuose. Noi difenderemo chi lavora e ci auguriamo che questa iniziativa di lotta politica non la paghino, loro malgrado, donne e uomini sardi». Dalla parte dei lavoratori? Chissà, nei fatti sembrerebbe che l’interesse di FdI all’argomento non sia giustificato dalle posizioni ideologiche di destra e militariste, ma da ragioni che potremmo definire un po’ più pragmatiche. Il capitano in seconda del partito, suo fondatore e coordinatore, ossia Crosetto, è il presidente dell’associazione di categoria a cui sono iscritti i padroni della RWM. Quelli, cioè, che vedrebbero i loro profitti calare tantissimo se il governo italiano fermasse le esportazioni di bombe all’Arabia Saudita, come la sua stessa costituzione gli imporrebbe di fare. Insomma, è abbastanza chiaro che Fratelli d’Italia faccia fondamentalmente gli interessi dei datori di lavoro di Crosetto, altro che chiacchiere, e l’RWM non è l’unico caso.

A ottobre Fratelli d’Italia ha messo su un bel sit in fuori da Teulada, per chiedere urgentemente il rilancio del poligono attraverso l’attivazione del progetto SIAT. SIAT è un progetto sullo svolgimento di esercitazioni militari integrate con le nuove tecnologie e anche in quell’occasione si sono sprecate le parole sulle nuove opportunità per l’isola, i posti di lavoro, etc. Senza entrare nel merito, non è curioso che, ancora una volta, a guadagnare dal SIAT sarebbero aziende che a Crosetto gli pagano lo stipendio, come Vitrociset?

Ma non è finita qui, perché Crosetto e soci non si sono risparmiati nemmeno quando si è trattato di lottare contro la proroga della Commissione di Inchiesta sull’Uranio Impoverito, il cui lavoro ha permesso di documentare numerosi casi di inquinamento e malattie provocate dai poligoni militari attivi in Sardegna. Dalla parte dei lavoratori e dei militari dicono loro, ma a noi sembra piuttosto che stiano dalla parte delle aziende che con i poligoni e le fabbriche di bombe fanno profitti milionari. E chi pensa ai bambini dello Yemen e dei civili e dei militari che si sono ammalati o sono morti lavorando e vivendo vicino ai poligoni.

L’ultimo caso si è verificato pochissimi giorni fa, quando il deputato Salvatore Deidda, si è scagliato contro ‘i radical chic di sinistra’ che hanno costretto il preside del Levi di Quartu a fare marcia indietro sulla vicenda dell’alternanza scuola-lavoro al poligono di Quirra. Da Fratelli d’Italia c’è un impegno costante per far entrare, nel senso comune dei sardi, l’idea che l’occupazione militare dell’isola sia un vantaggio e un elemento normale e immodificabile.

Certo, Larussa docet, il rapporto fra gli eredi dell’MSI e le Forze Armate è sempre stato stretto, però sembra proprio che il motore in questo caso vada al di là della semplice ideologia. Sarebbe interessante, per questioni di trasparenza, sapere due cose: qual è il trattamento economico ricevuto da Crosetto in quanto presidente dell’AIAD e se l’AIAD, le aziende federate o altri soggetti legati in qualche modo ad AIAD, abbiano mai finanziato in qualche maniera Fratelli d’Italia o altri enti riconducibili al partito”.

Lo scrive, in un post su Facebook, il movimento ‘A Foras – Contra a s’ocupatzione militare de sa Sardigna’.