Alghero ha dato la cittadinanza onoraria a tre cittadini speciali e legati alla Sardegna in modo particolare: Osvaldo Bevilaqua, Maio Sacchetti e Gigi Riva.

Osvaldo Bevilaqua ha una vera passione per Alghero e per gli algheresi. Nei suoi 37 anni di attività ha dedicato alla Riviera del Corallo circa 35 puntate di “Sereno Variabile”, 18 puntate con la quotidiana “Viaggiando Viaggiando”. Alla radio, Bevilacqua ha dedicato ad Alghero circa 50 servizi tra GR3 e programmi come Ticket week end, La diligenza. La passione per Alghero gli è stata trasmessa dai suoi genitori che trascorrevano periodi di villeggiatura in città da quando Osvaldo aveva cinque anni. Una lunga frequentazione che ha consentito di costruire e consolidare amicizie con tantissimi algheresi, di appassionarsi alle bellezze dell’ambiente, alla all’ospitalità della nostra città e di condividere la predilezione per la pesca e per la cucina algherese.  Tanti anni di carriera ( Sereno Variabile ha conquistato  quest’anno il Guinnes dei Primati per la trasmissione televisiva di più lunga durata di tutti i tempi e di tutto il mondo) in cui non ha mai smesso di far apprezzare in ogni angolo del mondo Alghero e la sua bellezza.

Romeo ( Meo ) Sacchetti, con alle spalle una lunga carriera nel basket, in serie A e in nazionale, Sacchetti inizia ad allenare nel 1996. È arrivato a Sassari nell’estate 2009,  dove guida il Banco di Sardegna Dinamo Sassari fino all’autunno 2015. Per lui, sulla panchina biancoblu, una promozione in A1, la partecipazione ai play-off l’anno dopo, il titolo di miglior allenatore della serie A nel 2011/12 e poi i primi trofei della storia sassarese: uno scudetto (2014/15), due Coppe Italia (2014 e 2015) ed una Supercoppa Italiana (2014). Dal 1 agosto 2017 è Commissario Tecnico della Nazionale italiana.  La sua figura, grazie alla storica impresa della Dinamo, è entrata a far parte della storia della pallacanestro. Prende casa ad Alghero, “la Sardegna è il posto migliore nel quale vivere, Alghero lo è. C’è il mare, c’è l’aeroporto, le passeggiate sui bastioni”. Un amore dichiarato in ogni occasione, in ogni intervista. La sua serata ideale “in un ristorante ad Alghero, con mia moglie, davanti a un buon vino e ad un piatto di spaghetti ai ricci di mare. Da quando li ho scoperti non riesco più a farne a meno.” Non riesce a vedersi altrove, che “Ad Alghero, seduto sul mio portico con un orto “lavorato” in profondità e rimesso a nuovo”.

Luigi Riva, detto Gigi, è nato a Liggiuno il 17 novembre del 1944. È stato vicecampione del mondo con la nazionale italiana nel 1970, campione d’Europa nel 1968. È considerato uno dei più forti calciatori al mondo della storia, ha contribuito – da protagonista – alla conquista dello storico scudetto del Cagliari nel 1970, società dalle quale è stato presidente e dirigente. Dal 1990 al 2013 è stato team manager della nazionale italiana. Tanti e prestigiosi i suoi record, tra cui: miglior marcatore nella storia del Cagliari, tre volte capocannoniere della serie A, è il calciatore che detiene il record di gol segnati in nazionale, ( 35 reti); nel 2011 è entrato a far parte della Hall of Fame del calcio italiano. Soprannominato Rombo di Tuono dal giornalista Gianni Brera, Luigi Riva è stato l’emblema dell’intera Sardegna in un epoca in cui l’Isola rappresentava l’isolamento ( “e pensare che non volevo venire in Sardegna”, ricorda sempre).  Gigi Riva ha compiuto da poco 74 anni. Gran parte della sua vita, oltre 50 anni, la ha trascorsa in Sardegna, diventando un sardo anche lui. Dopo tanti anni dal suo ritiro, il suo mito resiste ancora: Riva è un esempio, per tutti. Non solo il calcio, ma soprattutto le sue doti: la sua serietà, la sua coerenza, la sua generosità.