La prima seduta del nuovo Consiglio regionale della Sardegna si terrà con ogni probabilità giovedì 4 aprile. Lo ha annunciato oggi il presidente della Regione, Christian Solinas, che ha l’onere di convocarla.

Nel frattempo, ha spiegato a margine di una conferenza stampa sulla continuità territoriale aerea, “cercheremo di chiudere la partita della Giunta, sto programmando l’incontro plenario con le forze politiche del centrodestra per fare sintesi”. Incontro che dovrebbe tenersi giovedì.

Domani, intanto, “potrebbe essere necessaria la mia presenza al Mise”. Solinas non ha precisato la natura del vertice che comunque è in forse, ha solo detto che “ci sono tante vertenze aperte e il tentativo è quello di dare unitarietà al tavolo Sardegna”.

Tra i primi impegni in agenda per l’Esecutivo di Christian Solinas c’è il cambiamento della legge 1 del 1977 sulle competenze della Giunta, della presidenza e degli assessorati regionali. Per il momento, ha spiegato il neo governatore della Sardegna, “intendiamo affrontare la questione dell’omogeneità di competenze all’interno degli assessorati. Oggi ne abbiamo troppi: è stato avviato un percorso virtuoso per cui il numero dei consiglieri è passato da ottanta a sessanta, le commissioni consiliari permanenti da otto a sei, la Giunta invece è sempre uguale”.

La riduzione del numero di assessorati avrebbe tempi più lunghi perché bisognerebbe modificare lo Statuto, “ma sulle competenze – ha chiarito il presidente – possiamo intervenire subito e magari andare verso modelli che hanno dato prova di efficienza come quelli della Lombardia o del Veneto”. Sistemi che prevedono, ha ricordato Solinas, “un numero di assessori minore e la figura dei sottosegretari che possono essere delegati a singole questioni ma non fanno parte della Giunta”. Qualche esempio di modifica possibile: “Il governo del territorio è spezzettato perché una parte è controllata dall’assessorato alla Programmazione, una parte dall’Urbanistica, che a sua volta ha la tutela del paesaggio ma non gli aspetti ambientali che sono in capo all’Ambiente”.

Ancora: “Le attività produttive interessano l’Industria, ma anche Agricoltura e Turismo”. Insomma, secondo il governatore “c’è un’evidente frammentazione che non consente rapidità e ottimizzazione all’azione amministrativa”. E, in futuro, ha annunciato, “vedo un assessorato che metta assieme Beni culturali, Turismo e Trasporti, che sono i tre grandi ingredienti che possono dare una gestione politica unitaria a un settore che è il vero volano dello sviluppo in Sardegna”.