Dalle 7 di mattina (le 6 italiane) sono aperte le urne in Turchia per permettere a 57 milioni di turchi di votare in elezioni amministrative che il presidente Recep Tayyip Erdogan guarda come a un test cruciale sulla sua popolarità.

Il voto si concluderà alle 16 (le 15 in Italia) in tutte le 32 province orientali, mentre apertura e chiusura dei seggi avverranno un’ora dopo nelle restanti 49. Si scelgono i 1.289 sindaci fra le 30 città metropolitane, 51 capoluoghi provinciali e 922 distretti. Oltre a consiglieri comunali e altre figure di amministratori locali.

Due gli schieramenti principali: la Coalizione del Popolo, formata dall’Akp di Erdogan e dai nazionalisti del Mhp, già insieme in Parlamento, e la Coalizione della Nazione, tra il Chp e l’Iyi di centro-destra. Non si tratta di alleanze, ma di accordi di reciproco sostegno. I filo-curdi dell’Hdp, terza forza, non presentano nessuno nelle grandi metropoli per concentrarsi sulle proprie roccaforti nel sud-est.