Basta coi picnic in spiaggia con piatti e stoviglie di plastica. Dopo la Puglia anche la Sardegna intende anticipare la direttiva europea che mette al bando la plastica monouso sugli arenili dal 2021 per difendere mari e oceani dall’inquinamento. La richiesta arriva dall’Anci Sardegna che ha pronta una lettera indirizzata alla Regione affinché adotti la direttiva attraverso l’Ordinanza Balneare 2019. “Eravamo in attesa che la Giunta si insediasse per far partire la richiesta agli assessorati all’ambiente e Enti Locali – dichiara all’ANSA Emiliano Deiana, presidente regionale dell’Anci- serve a evitare difformità da Comune a Comune”.

Intanto Carloforte proclama la sua scelta ‘plastic free’. Il sindaco Salvatore Puggioni, primo in Sardegna, ha firmato l’ordinanza: dal 17 giugno scatta il divieto per commercializzazione e utilizzo dei cosiddetti articoli monouso non biodegradabili, piatti, bicchieri, vassoi, cannucce, ecc. Decisione che verrà presa anche ad Arzachena dal sindaco Roberto Ragnedda. “Autorevoli associazioni Internazionali, ricercatori e autorità sovranazionali hanno constatato la preoccupante presenza di plastiche e microplastiche nei mari del mondo, e anche nei nostri mari – sottolinea Puggioni- queste microplastiche minacciano anche l’organismo umano, in quanto attraverso la fauna marina, finiscono nelle nostre tavole e di conseguenza nel nostro organismo. Carloforte ama l’ambiente, è una sua peculiarità, e questo progetto consente di migliorare la qualità della vita e salvaguardarlo”.

I carlofortini – cittadini e commercianti – hanno risposto bene all’iniziativa. Poi la notizia del capodoglio spiaggiato in Costa Smeralda con 22 chili di plastica in pancia ha sottolineato ancor più la gravità e l’urgenza di queste disposizioni. Entro il 17 giugno la plastica monouso deve essere ritirata dagli scaffali. Poi si passa al ritiro delle bottiglie in plastica, la fase più complicata. “Sosteniamo in toto il progetto – è il parere di Annibale Alimonda e Giovanni Lodde, titolari di un supermercato – bisogna proteggerlo il prima possibile il nostro ambiente. Abbiamo già pronto nei nostri scaffali un bell’assortimento di articoli biodegradabili”. Sulla stessa linea Marco Boggio, gestore di una catena di supermarket sull’isola. “Scelta condivisibile, speriamo che non ricada solo sui commercianti di Carloforte. Serve una norma regionale o nazionale”.