and-ldquo-smilzo-and-rdquo-il-cane-preso-a-colpi-di-zappa-e-martello-lotta-tra-la-vita-e-la-morte

Sono stabili le condizioni di salute di Fuego, il cane ritrovato in fin di vita tre giorni fa a Sassari dopo essere stato torturato col fuoco. “Non è ancora fuori pericolo, ma le sue condizioni di salute sembrano stabili”, dice Maria Lucia Manunta, direttrice sanitaria dell’Ospedale didattico veterinario dell’Università di Sassari, dove il meticcio è ricoverato. I veterinari che lo monitorano con l’ausilio del Centro ustioni dell’Aou temono per le numerose bruciature su tutto il corpo.

“In questi casi la reale estensione delle lesioni si manifesta a distanza di alcuni giorni, – spiega l’esperta – le ustioni possono provocare infezioni e favorire la perdita di proteine”. Per questo l’animale è controllato quotidianamente. “Continuiamo a somministrare – precisa ancora – flebo e a praticare terapie topiche e sistemiche, antibiotiche e analgesiche”. Le lesioni alle cornee, invece, sono superate.

“È importante che chi ha torturato Fuego venga identificato, per dare giustizia al cagnolino e per stigmatizzare un comportamento pericoloso. Per questo motivo chiedo a tutti i residenti di Sassari di collaborare e fornire informazioni utili alle indagini, se ne sono in possesso. Il team legale della Lega nazionale per la difesa del cane si è già attivato per sporgere denuncia e ci costituiremo parte civile in un eventuale processo”.

Lo annuncia Piera Rosati, presidente Lndc Animal Protection in merito alle sevizie sul meticcio in Sardegna. “La violenza sta diventando davvero quotidiana e sempre più preoccupante – aggiunge – Siamo tutti in attesa di pene più severe per questi reati, ma nel frattempo è necessario che la magistratura dimostri di usare quanto meno tutte le armi che ha al momento, senza sottovalutare questi casi”.