“La decisione unilaterale assunta da codesta Azienda di proseguire – dopo pochi mesi di
“sperimentazione” – nell’affidamento del servizio in oggetto a ditte esterne, pare confermare la nostra iniziale supposizione che la predetta sperimentazione altro non sia stata che una fase di completamento di una decisione già presa, seppur mai dichiarata esplicitamente dall’azienda, di voler procedere alla totale devoluzione in appalto del servizio di guardiania.
Si ricorda che in questo modo l’Azienda va a disdettare, in modo autonomo e unilaterale, le intese, di fonte contrattuale, contenute nella “Lettera dell’ENEL alle Organizzazioni sindacali in materia di attività dei lavoratori guardadighe” (CCNL 1986), confermate con pari intendimenti nella lettera Enel ai Sindacati allegata al CCNL 1989.
In tali atti veniva inequivocabilmente individuata l’attività di guardadighe come mansione
propria del personale con contratto Elettrico, nella fattispecie dipendente Enel, la cui
articolazione lavorativa ed impiego doveva essere sviluppata “d’intesa con le OO.SS.”
Si rimarca che quanto deciso da Enel, in ordine alle nuove modalità di svolgimento del servizio, non è stato oggetto di alcuna intesa con questa Organizzazione Sindacale.
Preso atto che, per quanto di nostra conoscenza, il maggior numero di infortuni/incidenti
vedono coinvolti Dipendenti di ditte terze, tenuto conto, altresì, della funzione di tutela
dell’integrità dei beni e della salute della collettività che svolge il personale addetto alla
vigilanza dei bacini, Cisal Federenergia esprime formale diffida affinché Enel non proceda alla cessione a terzi del servizio e conferma, come già anticipato con la ns Lettera al Personale del 29 marzo u.s., che la committente Enel sarà ritenuta unica responsabile in caso di inadempienze, rilevate omissioni o ritardi in condizioni di emergenze/accidentalità e per ogni ulteriore danno che dovesse derivare da una gestione del servizio svolta in carenza delle garanzie che lo stesso richiede ai sensi delle vigenti normative”.