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“Le bombe continuano a partire verso la penisola arabica e le licenze del 2016 sono ancora ben lungi dall’essere esaurite. La fabbrica di Domusnovas-Iglesias continua a produrre, al massimo delle sue possibilità, per l’Arabia Saudita, sempre per fare onore a quelle autorizzazioni”. È la risposta del Comitato per la Riconversione della Rwm alla notizia secondo la quale nessuna bomba per aereo sarebbe stata venduta, nel 2018, dall’industria italiana al regime saudita impegnato nella guerra in Yemen.

La RWM Italia Spa, industria con sede legale a Ghedi (Brescia), di proprietà del gruppo tedesco Rheinmetall, che produce armi in Sardegna, non avrebbe avuto licenze di esportazione verso l’Arabia Saudita. “Una cosa – si legge nella replica del Comitato – sono le licenze all’esportazione, una cosa le vendite, un’altra ancora sono le esportazioni, intese come spedizioni di merce da un paese all’altro. La realtà dei fatti, continuamente monitorata dal Comitato per la Riconversione della RWM e da altri attenti osservatori, è ben diversa.

C’è da considerare che, la limitata capacità produttiva della fabbrica, insieme al fatto che l’Arabia non è l’unico cliente, fanno sì che gli oltre 450 milioni di euro di bombe per aereo, autorizzati a partire dal 2016 (corrispondenti a circa 20.000 pezzi) potrebbero richiedere fino a 10 anni di lavoro per essere prodotti e trasferiti all’Arabia. Inoltre, dopo numerose e ben documentate indagini giornalistiche e dopo le verifiche del gruppo di esperti dell’ONU, non ci possono essere più dubbi né sull’uso in Yemen, da parte della coalizione saudita delle bombe prodotte in Sardegna, né sulle pesantissime conseguenze di quei bombardamenti su milioni di civili yemeniti, comprese donne e bambini, i quali, quando non sono stati colpiti direttamente, stanno patendo comunque le conseguenze degli attacchi, in termini di accesso al cibo, all’energia elettrica, all’acqua potabile e alle cure mediche”.

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