In un sit in davanti al porto di Cagliari avevano chiesto nelle scorse settimane “la tracciabilità delle bombe prodotte in Sardegna dalla Rwm”. Obiettivo: capire la destinazione ultima degli ordigni e l’eventuale utilizzo in scenari di guerra.

Ora gli anti-militaristi di Sardegna Pulita, oggi in missione al Parlamento europeo a Bruxelles, ribadiscono il concetto in risposta alla notizia secondo la quale nessuna bomba per aereo sarebbe stata venduta, nel 2018, dall’industria italiana al regime saudita impegnato nella guerra in Yemen.

“Che cosa vuol dire che sono scesi da 400 milioni di commesse a 16 milioni? Con 16 milioni di bombe si fanno tanti massacri – – spiega uno dei portavoce Angelo Cremone – Serve l’embargo perché non è possibile andare avanti così: il Parlamento europeo ha già emanato delle risoluzioni chiedendo che l’Italia blocchi completamente la vendita all’Arabia Saudita. E vadano a vedere le triangolazioni: quei 400 milioni di euro di bombe che giro facevano? Ecco perché l’unica soluzione è l’embargo”.

Yemen, comitato sardo: “Le bombe continuano a partire”