Arrivano le prime condanne per la tragedia di Monte Pino, in cui morirono tre persone in occasione dell’alluvione del 18 novembre 2013. La Gup del Tribunale di Tempio Pausania, Caterina Interlandi, ha condannato a un anno e 4 mesi Giuseppe Muzzetto, e a un anno Antonio Zuddas, rispettivamente progettista e collaudatore della strada provinciale 38 bis, sprofondata durante il Ciclone Cleopatra che provocò in Sardegna 19 vittime.

Quel giorno morirono Bruno Fiore, la moglie Sebastiana Brundu e la consuocera Maria Loriga, che passavano in auto nel tratto di strada crollato. Nell’incidente rimase ferita anche una quarta persona, Veronica Gelsomino, che fu tratta in salvo dai vigili del fuoco. Il processo si è svolto con il rito abbreviato: il giudice ha accolto le tesi del procuratore Gregorio Capasso, secondo il quale Muzzetto, difeso dall’avvocato Franco Luigi Satta, avendo progettato e diretto i lavori della strada, è responsabile delle infiltrazioni di acqua e della corrosione delle condotte metalliche che hanno provocato il cedimento della carreggiata.

Zuddas, difeso dall’avvocato Chicco Tirotto, era invece accusato di non avere svolto il necessario collaudo statico sulla struttura, ma solo quello amministrativo. Al processo erano presenti anche i familiari delle vittime e la donna sopravvissuta all’incidente, che si sono costituiti parte civile, rappresentati dagli avvocati Maurizio e Nicoletta Mani, Massimo Delogu e Fabio Diomedi.