Alla ricerca di nuovi investitori anche arabi e cinesi per far uscire dalla crisi il porto canale di Cagliari. In più vertice per martedì 16 a Roma con il ministro Danilo Toninelli per salvare lo scalo commerciale del capoluogo e conservare i settecento posti di lavoro a rischio, circa 350 portuali più indotto. L’incontro a Roma, annunciato ieri al Mit, è stato confermato oggi dalla prefetta Romilda Tafuri nel corso del consiglio e della conferenza della Città metropolitana di Cagliari riuniti in seduta comune per analizzare la vertenza.

Contemporaneamente davanti alla Prefettura si è tenuto un nuovo sit-in con i lavoratori che temono di perdere il posto dopo il calo in tre anni, secondo i numeri forniti dalla Uil, del 72 per cento del traffico merci. Lo stesso sindacato aveva annunciato l’addio del colosso della Hapag Lloyd con la possibile sparizione di alcune linee intercontinentali. Alla riunione del consiglio della Città metropolitano erano presente per la Regione l’assessora al lavoro Alessandra Zedda e per l’Autorità di sistema portuale della Sardegna il segretario Natale Ditel.

E’ già partito uno scouting con gruppi cinesi e arabi per provare a risalire la china: si parla di una gara internazionale. Già annunciata, e confermata oggi, l’apertura di un tavolo locale permanente per monitorare la situazione. “Iniziamo finalmente a intravedere una presa di coscienza reale della crisi del porto industriale – sottolinea il segretario della Camera del Lavoro di Cagliari, Carmelo Farci, al tavolo con la segretaria Filt Massimiliana Tocco – il sindacato è impegnato nella ricerca di soluzioni, dai vantaggi fiscali fino al potenziamento delle infrastrutture, per salvaguardare tutti i posti di lavoro e riportare i traffici ai livelli precedenti alla crisi”.