“Fra cinque giorni gli assistenti di volo e i piloti Air Italy della base di Olbia non avranno aerei per volare, perciò la base chiuderà e la responsabilità è di chi oggi ha scelto Alitalia e buttato via 56 anni di storia dell’aviazione civile privata italiana”. Lo denuncia il documento sottoscritto dai 550 dipendenti di Air Italy a Olbia, che chiedono “risposte rapide e decisive”.

“Siamo 550 famiglie di Olbia che hanno un reddito grazie a Air Italy, che lo spendono in Gallura, cittadini della Sardegna, dove votiamo e paghiamo le tasse”, sottolineano per commentare l’accordo tra il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, e il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, a proposito della continuità territoriale con la penisola che prevede di lasciare invariata la situazione di Cagliari e Alghero e di distinguere invece quella di Olbia.

“Rivendichiamo il diritto a mantenere il nostro posto di lavoro e rifiutiamo lo scontro di lavoratori contro lavoratori – affermano – la politica deve vigilare, tutelare e proteggere i cittadini e noi oggi non ci sentiamo tutelati dal governo e dalla Regione. La nostra attività a Olbia sta per essere chiusa e il nostro lavoro sarà ceduto ad Alitalia”. E se “la politica regionale può rispondere con una scelta rapida e decisiva, rinunciando a creare una discriminazione fra i lavoratori di Air Italy e quelli di Alitalia”, allo stesso tempo “la politica nazionale può rispondere con una scelta rapida e decisiva, dando pari dignità ai lavoratori sardi rispetto a quelli romani”.