Sono circa settanta i lavoratori di Air Italy in presidio davanti ai cancelli di Villa Devoto, la sede istituzionale della presidenza della Regione a Cagliari dove è in corso il vertice sul futuro dell’aeroporto di Olbia e i collegamenti in continuità territoriale con Roma Fiumicino e Milano Linate. Sia Air Italy che Alitalia, infatti, sono pronte a coprire le due rotte senza compensazioni economiche, ma la concorrenza diretta tra i due vettori risulta penalizzante per la compagnia sardo-qatariota che rischia di non poter sostenere economicamente l’operazione. Per questo, se la mediazione del presidente Solinas con le due compagnie non sortirà gli esiti sperati, Air Italy ha già annunciato l’intenzione di rinunciare non solo alle tratte in condivisione ma anche di abbandonare lo scalo di Olbia.

Si parla del trasferimento nella sede di Malpensa dei 550 dipendenti che lavorano a Olbia. Tra questi, 80 assistenti di volo, 30 piloti e 400 tra amministrativi, personale di terra e tecnici. “L’incontro di oggi – spiega il segretario generale di Filt Cgil Arnaldo Boeddu presente al sit in con le altre sigle – potrebbe essere risolutivo solo se le due compagnie escono dal tavolo con la posizione di Alitalia che rinuncia alle rotte da Olbia per Roma e Milano. Qualsiasi altra opzione non è una soluzione”. Quanto alla sorte dei lavoratori, se Alitalia non dovesse rinunciare, e se Air Italy lasciasse i collegamenti di Olbia, “non mi stupirei – avverte Boeddu – se all’indomani di questa decisione si aprissero le procedure per i licenziamenti collettivi”.