L’on. Piero Comandini primo firmatario, insieme ai diciotto esponenti del Centro-Sinistra in consiglio regionale, di una mozione urgente, sull’aggravarsi del calo di attività nel Porto Canale di Cagliari che, ad oggi ha subito una riduzione dell’80% del traffico generando uno stato di crisi delle attività e la forte preoccupazione tra i dipendenti che rischiano il licenziamento.

Il Porto canale di Cagliari, grazie alla disponibilità di immensi spazi nell’entroterra dedicati alla movimentazione dei container e all’invidiabile posizione geografica nel Mediterraneo, è diventato uno dei principali terminal container del traffico destinato ai principali porti del Mediterraneo e non solo. Nel 2015 ha fatturato, rispetto al 2014, un incremento di circa il 2,46%, e si conferma quarto porto italiano di transhipment con un trend in continua crescita; l’esponente del Partito Democratico mette in evidenza che ad oggi la potenzialità che offre l’intero terminal non è utilizzata al 100% e, l’attuale area utilizzata è di 400.000 mq contro i 900.000 mq sfruttabili, attorno alle attività è impegnata una forza lavoro di circa 700 addetti; questo significa – proseguono gli esponenti del centro sinistra – che il porto canale di Cagliari offre ancora grandi possibilità di crescita, assolutamente necessaria per assicurare all’Isola tutte le opportunità di sviluppo, capace di cogliere le opportunità che si aprono e accettare la sfida competitiva che arriva dagli altri porti del Mediterraneo.

Le attività di funzionamento e gestione dell’intera struttura ruotano attorno ad una forza lavoro di circa 700 posti di lavoro tra diretti, indiretti e indotto. I lavoratori e i sindacati sono fortemente preoccupati per la situazione di crisi che metterebbe a rischio un ingente numero di posti di lavoro, la Cts ha annunciato il licenziamento di 16 dipendenti, i quali non potranno usufruire degli ammortizzatori sociali, mentre la Irtec ha iniziato un’operazione di salvataggio, attivando i contratti di solidarietà che scadranno a fine aprile 2019, per evitare il licenziamento di 40 dei 64 dipendenti.

La mozione, è rivolta al neo governatore Solinas, – al quale chiediamo – un’immediata verifica ed eventualmente, attraverso l’apertura di un tavolo tecnico con tutte le parti coinvolte al processo produttivo del terminal, di mettere in campo tutte le strategie possibili, compresa l’attuazione di una fiscalità di vantaggio, rendendo operativa la Zona Franca ed istituendo la Zona Economica Speciale, che consentano non solo la prosecuzione delle attività ma il rilancio ed il potenziamento delle stesse, così da rendere il terminal altamente competitivo nell’interesse dello sviluppo della Sardegna e, scongiurare la conseguente perdita di un ingente numero di posti di lavoro.