Un ambulante senegalese di 42 anni è stato arrestato dalla Squadra mobile della Questura di Oristano per il tentato omicidio aggravato della figlia di appena 45 giorni e per maltrattamenti nei confronti della moglie di 36 anni.

I fatti sono avvenuti a Oristano poco più di un mese fa nell’abitazione della coppia, nel corso dell’ennesima lite con la moglie per questioni di soldi che lui le chiedeva per giocare alle slot machine e per ubriacarsi. La donna era stata picchiata e costretta a consegnare al marito la bimba.

Presa in braccio, la piccola era stata poi gettata con forza sul pavimento, rischiando di morire. “Se avesse battuto la testa – ha spiegato il dirigente della Mobile Samuele Cabizzosu riassumendo gli esiti della perizia disposta dalla Procura – la neonata non sarebbe sopravvissuta. Fortunatamente ha riportato solo ferite lievi, come diagnosticato al Pronto soccorso”.

Dopo l’allarme dei vicini di casa, era intervenuta una pattuglia della Volante e la reazione dell’uomo aveva fatto scattare l’arresto per resistenza a pubblico ufficiale. Solo le indagini successive, avviate d’iniziativa dal dirigente della Squadra Mobile, hanno consentito di accertare cosa era veramente successo. Decisiva la testimonianza della moglie e della cognata.

Il provvedimento di custodia cautelare disposto dal Gip del Tribunale di Oristano è stato notificato all’uomo nel carcere di Massama, dove sta scontando la condanna per direttissima a 13 mesi per resistenza e dove la moglie è andata a trovarlo nelle scorse settimane sollecitandone anche la liberazione nonostante i maltrattamenti subiti, come è emerso dalle indagini, fossero praticamente giornalieri. In una occasione le aveva anche lanciato una bottiglia di vetro sul viso, procurandole una vistosa cicatrice che potrebbe segnarla per sempre.