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Un principio di incendio, acceso da razzi nautici gettati fra i rifiuti, ha rischiato di scatenare un rogo di immense dimensioni nella discarica consortile di Spiritu Santu, a Olbia. “Solo grazie al pronto intervento del personale consortile si sono potute scongiurare conseguenze ben più gravi” spiega il Cipnes, proprietario dell’impianto. Nella discarica si è temuto di rivivere l’incubo dell’incendio che l’estate scorsa, l’1 agosto, devastò l’impianto, innescato proprio da razzi di segnalazione nautica gettati fra i rifiuti. Scampato il pericolo immediato, il Cipnes lancia un appello ai sindaci dei 16 Comuni che conferiscono i rifiuti a “Spiritu Santu”.

Il responsabile del settore Ambientale del Cipnes Gallura, Gianni Maurelli, ha invitato una lettera ufficiale ai Comuni di Olbia, Arzachena, Telti, Berchidda, Buddusò, Budoni, Golfo Aranci, La Maddalena, Loiri Porto San Paolo, Monti, Nuoro, Orosei, Padru, Palau, Sant’Antonio di Gallura, San Teodoro, e all’Unione dei Comuni dell’Alta Gallura, invitandoli a “vigilare sull’accuratezza delle raccolte differenziate dei propri territori e a promuovere un’indispensabile opera di sensibilizzazione dei cittadini”.

L’allarme secondo il Cipnes è sempre alto: “Nell’ambito dei controlli e dell’accettazione dei rifiuti in ingresso nella piattaforma consortile sono stati ripetutamente ritrovati materiali infiammabili o potenzialmente esplosivi e in particolare razzi di segnalazione di provenienza nautica che possono provocare pericolosi incendi. Questi materiali, conferiti nel secco residuo ma non solo, sono pericolosi per la sicurezza degli operatori, per gli impianti e per l’ambiente”.