Una proposta di legge nazionale per modificare la norma di attuazione dell’articolo 8 dello Statuto sardo che sottrae all’Isola i soldi delle accise sui carburanti.

I Riformatori l’hanno illustrata oggi, alla vigilia di Sa die de Sa Sardigna, perché – come sostiene il presidente del partito Roberto Frongia – “le cerimonie che celebrano l’orgoglio del popolo sardo rischiano di perdere qualsiasi senso reale se non vengono accompagnate da un’azione formidabile, fatta da tutto il Consiglio regionale, di rivendicazione dei nostri diritti calpestati”. La proposta di legge ha un solo articolo utile per sciogliere il nodo che impedisce alla Regione di avere nelle casse tre miliardi di euro in più all’anno. Cosa prevede?

“Lo Statuto della Sardegna ci attribuisce i soldi delle accise – spiegano i proponenti Michele Cossa, Alfonso Marras, Aldo Salaris e Giovanni Antonio Satta – l’articolo 1 chiarisce che questo vale anche per i prodotti petroliferi prodotti in Sardegna e poi spostati nei depositi fiscali autorizzati”.

“Viviamo – conclude Frongia – i tempi del federalismo differenziato, con le regioni del nord Italia sempre più affascinate da logiche egoistiche, che mettono in discussione i cardini della coesione sociale nazionale e fanno intravvedere scenari bui nei flussi economici verso le regioni deboli, come la Sardegna. Quale momento migliore per smettere di chiedere elemosine e far valere invece sino in fondo i diritti dei sardi e della Sardegna?”.