Cagliari sazio dei quaranta punti e della vittoria del Bologna contro l’Empoli, già in tasca prima del fischio di avvio: la pancia piena e le maggiori motivazioni (Champions) della squadra di Claudio Ranieri sono le cause principali del passo indietro all’Olimpico con la Roma. In teoria, dopo la partita delle 15 che ha tenuto l’Empoli a meno undici, ieri i rossoblù avrebbero potuto conquistare la matematica salvezza. Ma ci sarebbe voluta una vittoria. Tutto possibile, ma solo sulla carta. Perché dopo pochi minuti il successo era già fantascienza. Certezze solo rimandate: al Cagliari servono due punti (l’Empoli è sopra negli scontri diretti).

Ma, anche senza muovere la classifica, basterebbero pure una sconfitta o un pari dei toscani al prossimo turno. Morale della favola: nonostante lo zero a tre con la Roma, grazie ai gol dei bolognesi Soriano, Sansone e Orsolini, l’aritmetica permanenza in Serie A non si è allontanata, anzi si è avvicinata. Nessun sorriso, però, dopo il brutto tonfo con la Roma: il Cagliari, se vuole chiudere in bellezza, deve chiedersi perché ieri era senza idee come nelle peggiori gare di gennaio. Contro i giallorossi non c’è stata proprio partita: il Cagliari ha sbagliato – come ha poi sottolineato Maran a fine gara – proprio l’approccio. E ha ‘resuscitato’ persino Pastore, autore di una buona gara al ritorno in campo da titolare.

Nella ripresa la Roma avrebbe potuto dilagare: il Cagliari, a parte il gol del tre a zero di Kolarov, si è salvato più volte grazie ai legni, alle parate di Cragno e agli errori sotto porta degli avversari. E dire che il problema trasferta, dopo Verona e Torino, sembrava superato. Il guaio è che anche la prossima gara sarà fuori casa, a Napoli. Dopo c’è la Lazio alla Sardegna Arena, il Genoa a Marassi e l’Udinese in casa. E sarà importante per il Cagliari trovare le motivazioni giuste: sempre valido il discorso del decimo posto.