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“La notizia di un imminente trasferimento della base antincendio della flotta Canadair dall’aeroporto di Olbia a quello di Alghero rischia di determinare pericolose ripercussioni non solo per il territorio gallurese, ma anche per l’efficienza complessiva del servizio antincendio, fino ad oggi svolto egregiamente in tutta la Sardegna e all’occorrenza anche al di fuori dei confini isolani. La richiesta di rivalutare l’opportunità di tale trasferimento è stata formulata mediante un’apposita interrogazione rivolta al Ministero dell’Interno, dal quale dipende l’ufficio di coordinamento del servizio aereo e del soccorso aeroportuale (competente anche in materia di antincendio boschivo). Alla base dell’istanza vi sono ragioni di carattere esclusivamente tecnico. La scelta di avere come base Olbia, oltre a garantire negli anni un eccellente servizio su tutto il territorio sardo, ha permesso di offrire un fondamentale supporto per le operazioni sulla parte centrale della penisola, in particolar modo su Lazio, Toscana e Campania, specie in anni critici come il 2012 o il 2017, in cui i mezzi presenti presso la base di Ciampino erano insufficienti per far fronte alla grave crisi nella lotta agli incendi. Considerato che il tempo di volo da Olbia a Ciampino è di circa un’ora (due ore tra andata e ritorno), atteso che la missione-tipo ha una durata massima di sei ore (limite massimo delle ore di volo di un singolo equipaggio), lo stabilimento della base nel capoluogo gallurese ha finora assicurato a ciascuna missione una durata pari a ben quattro ore di operazioni sul fuoco. Con lo spostamento dei Canadair ad Alghero, il tempo di percorrenza di ogni tratta verso la penisola (e viceversa) subirebbe un incremento di almeno 30 minuti, a causa della posizione ad ovest dell’aeroporto di Fertilia. Ciò ridurrebbe di almeno un’ora il tempo massimo a disposizione per svolgere le operazioni di spegnimento, passando quindi da quattro a tre ore (o meno) sulle sei totali, con conseguente aggravio di costi, per giunta contraendo efficacia ed efficienza del servizio offerto. Le criticità descritte si manifesterebbero in maniera ancor più evidente nel caso contrario, ovvero qualora si verificassero grossi incendi in Sardegna, in quanto eventuali velivoli provenienti dalla penisola ed impegnati in attività di supporto tecnico in operazioni, cambio equipaggi, trasporto di materiale ecc., dovrebbero affrontare un viaggio più lungo per raggiungere la base sarda situata ad Alghero anziché ad Olbia. Inoltre, rispetto a quello gallurese, il territorio di Alghero è ben più esposto al vento predominante in Sardegna, il maestrale da Nord Ovest: nei casi in cui il medesimo eccedesse determinati limiti, potrebbe essere compromesso il decollo dei Canadair. Una simile situazione non si è mai verificata ad Olbia, ed è in tutta evidenza da scongiurare, atteso che le condizioni di forte vento determinano altresì un notevole incremento del rischio di incendi. La Gallura, per concentrazione demografica e per la natura della vegetazione ivi presente, è una delle zone della Sardegna in cui gli incendi sono risultati più devastanti per persone e cose (quest’anno ricorre il trentaseiesimo anniversario della tragedia di Curraggia), pertanto appare opportuno non privare tale territorio delle attuali garanzie di pronto e tempestivo intervento dei Canadair. Tale situazione, peraltro, si inserirebbe in un contesto nel quale persino alcune basi elicotteristiche antincendio presenti nella zona corrono il rischio di perdere la loro operatività, poiché le relative strutture risultano carenti dal punto di vista urbanistico e prive delle certificazioni di sicurezza inerenti a determinati impianti tecnologici, come dichiarato in una nota del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Sardegna.

È doveroso sottoporre tutte queste valutazioni all’attenzione del Ministero dell’Interno, con l’auspicio che lo stesso possa rivalutare l’opportunità di tale trasferimento, elaborando al contempo soluzioni alternative idonee a scongiurare i disagi alla base della decisione”.