“Termino oggi, per raggiunti limiti di età, la mia funzione presso la Prefettura di Cagliari e al servizio della Repubblica, delle sue Istituzioni e dei suoi cittadini”.

Così il Prefetto di Cagliari, Romilda Tafuri, saluta Cagliari, ultima tappa della sua lunga carriera al servizio dello Stato. Arrivata nell’agosto del 2018 a Palazzo Regio di Cagliari, la Tafuri, nata a a Salerno il 25novenre del 1953, ha iniziato la sua carriera nel 1981 alla prefettura di Torino, dopo la laurea in Giurisprudenza. La Tafuri lascia l’incarico al sardo Bruno Corda, nominato dal Consiglio dei Ministri Prefetto di Cagliari il 30 aprile scorso. La Tafuri ha seguito durante il suo mandato, le ultime pesanti vertenze della Sardegna, come quella del prezzo del latte.

“Ho tentato di svolgere questo compito quotidianamente – spiega nella sua lettera di commiato -, nel mio lungo percorso professionale, con umiltà, senso del dovere e responsabilità e, al contempo, orgogliosa e consapevole di essere al servizio di una causa nobile: il bene comune. Questo nel solco
dell’antica tradizione dell’Amministrazione dell’Interno. La mia permanenza in questa Provincia, limitata nel tempo ma particolarmente intensa sia sotto il profilo professionale che umano, mi ha offerto un’esperienza straordinaria, che resterà sempre impressa nel mio cuore”.

“Porto dentro di me paesaggi affascinanti, volti significativi, amicizie sincere che mi hanno arricchita. Per questo motivo – continua la Tafuri -, nell’accingermi a lasciare questo territorio, rivolgo il mio più vivo ringraziamento per la collaborazione, la disponibilità, la fiducia che mi sono state accordate e che mi hanno consentito di assolvere al mio impegnativo compito con serenità ed entusiasmo. Desidero quindi far pervenire un caloroso saluto alle Autorità civili, religiose e militari, agli amministratori locali, e tramite loro, ai cittadini della Provincia, agli enti, associazioni e sindacati, forze politiche, economiche e sociali, alla stampa e a quanti sono stati vicini al mio lavoro”.

“Con animo commosso vado via onorata di aver servito questa comunità, cui formulo l’augurio di restare salda – conclude – sotto la protezione di Nostra Signora di Bonaria e di Sant’Efisio, nei suoi valori autentici”.