In questi primi decenni del III millennio, per i beni culturali e per il paesaggio si è accresciuta l’importanza della tutela, connessa nel suo antico significato alla protezione. Aumenta la sua necessità, in un’epoca che riduce gli spazi per cultura e ambiente. Si modificano i soggetti, si cerca di non perdere il senso del pubblico nel passaggio al concetto di bene comune: non si tratta di un tutore individuale di qualcuno, ma è in gioco il concetto di comunità che deve riconoscere se stessa come depositaria e responsabile dei propri beni. Infine, la crescente monetizzazione dei beni pubblici si unisce alla piaga del traffico illecito degli oggetti archeologici e d’arte, che privatizzano il patrimonio territoriale e impoveriscono una comunità dei suoi segni storici e creativi.

È per cogliere questi temi che l’Accademia di Belle Arti ‘Mario Sironi’ di Sassari, diretta da Antonio Bisaccia,  ha organizzato nella sua Aula Magna due incontri aperti al pubblico con personaggi di alto livello del mondo della tutela, facendo di essenziali momenti formativi, come sua tradizione, un servizio per la città e il territorio. Le loro relazioni sono legate da un filo rosso che le proporrà ad ascolto e lettura nello spazio di una settimana.

L’iniziativa è curata da Giuseppina Manca di Mores, docente di Beni culturali e Ambientali nell’ateneo artistico sassarese, e fa parte del percorso del giovane Dipartimento di Comunicazione e Didattica dell’Arte dell’Accademia ‘Mario Sironi’, destinato a formare – unico nel territorio sardo su questo piano (con diplomi di primo e secondo livello equipollenti alle lauree)  – operatori attenti, colti e ottimi conoscitori delle nuove tecnologie, per operare sul patrimonio culturale.

Venerdì 10 maggio (ore 9.30-13.00) è previsto l’intervento dell’archeologa Elena Calandra, Dirigente Servizio II-Scavi e tutela del patrimonio archeologico – Istituto centrale per l’archeologia, Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio del MiBAC (Ministero per i beni e le attività culturali); dalla vasta esperienza scientifica, la dott.ssa Calandra è stata Soprintendente in diverse regioni (Lombardia, Lazio, Umbria, Calabria);  insegna inoltre ‘Legislazione dei beni culturali’ all’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma. La sua relazione verterà sul tema: Paesaggi culturali: la tutela per le aree e per le riserve archeologiche; ad essa seguirà uno spazio dedicato all’interazione con studenti e pubblico.

Il secondo incontro è previsto per giovedì 16 maggio (ore 9.30-13.00), con il magistrato Paolo Giorgio Ferri, già Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Roma, attualmente Consigliere giuridico per l’ICCROM (Centro internazionale di studi per la conservazione ed il restauro dei beni culturali). Il Dott. Ferri ha una lunga esperienza di carattere nazionale e internazionale sul tema del traffico illecito, e ha istruito  alcuni fra i maggiori processi su tali aspetti,  anche con legami col patrimonio archeologico sardo. La sua relazione avrà come oggetto “Il traffico illecito dei beni culturali nel mondo globalizzato: nuove necessità di tutela, con uno spazio dedicato al dibattito con studenti e pubblico. 

Come abbiamo detto, i due eventi cadono in un momento particolare, dove rispetto alle rinnovate esigenze di tutela di patrimonio e paesaggio si è ancora alla ricerca di un modello di intervento pubblico aggiornato coi tempi.

C’è attesa per gli interventi di Elena Calandra e Paolo Giorgio Ferri, che lasceranno certamente una traccia nel dibattito culturale della città e dell’isola. Anche per questo la loro valenza didattica e formativa appare essenziale per gli studenti che popolano in numero crescente l’Accademia sassarese.