In manette anche un Carabiniere

Operazione ‘Grighine’ dei Carabinieri della Compagnia di Oristano che hanno fatto scattare questa mattina nelle provincie di Oristano e Nuoro un blitz che ha portato all’arresto di 14 persone, delle quali 13 in carcere ed una ai domiciliari. In carcere è finito anche un Carabiniere. Per ulteriori 2 indagati il gip del Tribunale di Oristano, ha disposto l’obbligo di dimora nel Comune di residenza. Le indagini sono partite nel luglio 2018 dopo la denuncia di un piccolo spacciatore perseguitato dai suoi fornitori per debiti legati alle cessioni di stupefacenti, ed ha consentito ai militari coordinati dal Capitano Francesco Giola e dalla procura di Oristano,di individuare diversi soggetti responsabili della filiera produttiva della marijuana ed al contempo di identificare alcuni dei soggetti impegnati sul territorio Oristanese nella rete di distribuzione della marijuana.

Le operazioni hanno aperto uno spiraglio su un contesto criminale nel quale si muove un’ampia varietà di soggetti: da personaggi pregiudicati a soggetti incensurati, ma comunque da tempo dediti a traffici di vario genere. I reati contestati, a vario titolo, sono coltivazione, produzione, detenzione ai fini di spaccio e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsioni poste in essere da alcuni degli indagati per il recupero dei crediti maturati nella filiera della produzione e vendita della marijuana, ricettazione, furto, detenzione e porto illegale di armi da fuoco clandestine.

In carcere sono finiti Marco Saba, carabiniere 36enne, in sevizio a Tonara (Nu) e il fratello Stefano34enne di Siamanna (Or), Andrea Atzori 33enne e Stefano Caboni, 53enne, Andrea Cuscusa, 33enne tutti di Villaurbana (Or), i fratelli di Ollollai (Nu) Pietro Paolo e Francesco Cottu, di 42 e 41 anni e il suocero di quest’ultimo, Pinuccio Soru, 58enne sempre di Ollolai, Danilo Giulio Galliazzo, 32 enne di Siamaggiore (Or), Marco Garau, 37 enne e Nicola Russu, 19enne entrambi di Siamanna (Or), Andrea Todde, 28enne di Ollastra (Or) e Stefano Vidili, 40 enne di Uras (Or).
Agli arresti domiciliari è finito Carlo Satta, 38 enne di Oristano, mentre Matteo Deriu 33 enne di Siapiccia (Or) e Roberto Moreggio 32 enne di Terralba (Or) sono stati sottoposti alla misura dell’obbligo di dimora nel comune di residenza.

Dalle indagini è emerso che Andrea Cuscusa da almeno due anni era un coltivatore di piantagioni di marijuana di grandi dimensioni (come dimostrato dai vari sequestri effettuati dai carabinieri) in varie zone della Sardegna ed era l’elemento di raccordo tra varie figure criminali, che operano nel territorio Oristanese come Setfano Caboni e Andrea Atzori , e del nuorese come i fratelli Francesco e Pietro Paolo Cottu di Ollolai, dove i Carabinieri il 21 settembre 2018 trovarono una piantagione di oltre 2mila piante per un pesso complessivo di 4 tonnellate lorde di arbusti di marijuana.

La rete di distribuzione utilizzata da Cuscusa per l’immissione sul mercato della marijuana è composta da diversi intermediari in grado di individuare soggetti che abbiano le capacità economiche e relazionali per gestire grossi quantitativi di stupefacente. Come per esempio il Carabiniere Marco Saba, che mette in contatto Cuscusa con altri spacciatori tra cui il 19enne Nicola Russu, giovanissimo liceale che, verosimilmente grazie a pregressa attività di spaccio, ha la disponibilità di decine di migliaia di euro e riesce a smerciare diversi chili di marijuana in pochi giorni.

Gli altri personaggi in affari con Cuscusa erano i fratelli Cottu, Francesco e Pietro Paolo che, unitamente al suocero di Francesco, Pinuccio Soru ed a Stefano Caboni gestivano alcune delle più grosse piantagioni di Marijuana della Sardegna.

Dalle indagini è emersa una figura di alto interesse, quella di Stefano Saba, fratello del carabiniere Marco Sabam ed anch’egli dedito alla produzione di marijuana, seppur in quantità inferiori rispetto a quelle trattate da Cuscusa. Le indagini hanno poi evidenziato come quanto prodotto da Stefano venisse rivenduto anche con l’aiuto di Marco.

Sono numerosi i personaggi minori coinvolti nell’inchiesta. Si tratta di piccoli spacciatori come Danilo Giulio Galliazzo o Carlo Satta, coinvolti nella vicenda quali acquirenti e successivamente vittime delle condotte estorsive di Cuscusa e Marco Saba, e di altri soggetti collegati all’attività delinquenziale dei due, come Marco Garau o Andrea Todde che collaboravano nel traffico sia facendo da staffetta sia coltivando in proprio piantagioni di marijuana di modeste dimensioni.