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Una delle novità di questa edizione è l’apertura dell’Asilo Marina e Stampace: è stato per decenni il regno delle suore, tra loro anche la beata Giuseppina Nicoli, che accoglievano gli ultimi. Un storico rifugio materiale e spirituale per la Cagliari più povera. Ma ci sono anche la Galleria del parco degli anelli a Sant’Elia, la sede dell’associazione Marinai d’Italia e la Torre quarta regia. Un, altra primizia: chi visiterà il Ghetto potrà ascoltare storia e curiosità anche in sardo. La lingua dell’isola si affiancherà a italiano, inglese, tedesco, spagnolo e francese. Tutto questo sabato e domenica per la 23/a edizione di Cagliari Monumenti Aperti.

Visitabili gratuitamente 75 siti messi a disposizione da privati e istituzioni pubbliche. Le storie della città e dei suoi luoghi più o meno conosciuti saranno raccontate da seimila volontari, in gran parte provenienti da 59 scuole dell’area metropolitana. L’inaugurazione è in programma sabato al Conservatorio, anche in omaggio ai suoi 80 anni di vita. Nel programma ci sono anche undici mostre e una cinquantina di momenti musicali per un’ideale colonna sonora del viaggio in città. “Un’edizione speciale – ha detto Fabrizio Frongia, presidente di Imago Mundi, l’associazione organizzatrice – per una manifestazione che cresce in quantità e qualità e con tanti progetti speciali. Anche quest’anno – ed è la tredicesima volta che succede – il presidente della repubblica Sergio Mattarella ci ha inviato una medaglia”. Tema di quest’anno: “radici al futuro”.

“Vogliamo – hanno spiegato gli organizzatori – affidare ai giovani il duplice ruolo di custodi della conoscenza e di attivatori delle opportunità future”. Il programma è arricchito da dieci percorsi tematici. Non necessariamente in pieno centro: ci sono anche Molentargius, Sella del Diavolo e un percorso tra le case campidanese di Pirri.